da Luogo
La pubblica accusa ha chiesto ieri nel processo in corso a Bagdad la condanna a morte per Alì Hassan al Majid, noto come Alì il chimico, per crimini contro lumanità. La pena capitale è stata chiesta per altri quattro ex gerarchi del regime, anche loro imputati dello stesso reato.
Al Majid, cugino del deposto e giustiziato dittatore Saddam Hussein, e i coimputati sono alla sbarra per lo sterminio di curdi compiuto alla fine degli anni 80 durante la campagna militare Anfal (spoglie di guerra) nella quale furono utilizzati i gas. Secondo il regime di Saddam, i curdi avevano appoggiato gli iraniani nella lunga guerra (1980-1988) che aveva opposto Bagdad a Teheran. Un sesto imputato, lex governatore di Mosul Taher Tawfiq al-Ani, è stato nel frattempo scagionato. A suo carico non sono emerse sufficienti prove. Nella sua requisitoria, il pubblico ministero, Munqith al-Faroon, ha detto che Alì il chimico e gli altri quattro imputati «non ebbero alcuna pietà per anziani, donne o bambini».
Nel Paese continuano attentati e assassinii. Ieri a Kirkuk un kamikaze si è fatto saltare in aria in un camion pieno di esplosivo.
Lo spietato «Alì il chimico» si avvia verso il patibolo
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.