RomaUn decreto «per il domani», una «spinta alleconomia». Il premier Silvio Berlusconi non ha nascosto la propria soddisfazione nel presentare il provvedimento anticrisi varato dal Consiglio dei ministri di ieri, un decreto che riguarda la Finanziaria triennale del 2008 e che ne rappresenta «laggiornamento e la manutenzione per il 2010».
La conferenza stampa con i ministri dellEconomia e del Welfare Sacconi si è svolta nel tardo pomeriggio perché la giornata del presidente è stata ricca di appuntamenti: non solo la riunione del Consiglio, ma anche lincontro con sindacati e imprenditori dei Paesi Ocse in vista del G8 e con il cancelliere austriaco Faymann («Per fortuna che sono giovane sennò con questi ritmi non potrei resistere», ha scherzato il Cavaliere). Ed è proprio dallincontro con lavoratori e aziende che il premier ha iniziato la disamina perché «Tremonti ha lavorato molto e rivolgo a lui i più affettuosi complimenti, ha avuto incontri con le parti sociali: sindacati e prestatori di lavoro. Il dl che ha presentato nasce con un accordo e con il gradimento delle parti in causa» (Confindustria e Confapi non hanno nascosto la propria soddisfazione).
La ratio del provvedimento è quella che ha guidato gli ultimi interventi. «Dobbiamo fare in modo che gli italiani tornino ai loro stili di vita precedenti - ha detto Berlusconi - perché non hanno nessun motivo di ridurre i loro consumi». La crisi, secondo il premier, «ha come primo fattore per determinare la sua durata e profondità il fattore psicologico». Per risollevare i consumi languenti, ha aggiunto, «bisogna far sì che prima di tutto il governo, e in secondo luogo tutte le organizzazioni internazionali» contribuiscano a rilanciare la fiducia.
Ma queste ultime «un giorno sì e uno no escono e dicono che il deficit è al 5%, meno consumi del 5%, crisi di qui, crisi di là, la crisi ci sarà fino al 2010, la crisi si chiuderà nel 2011...». Per rimediare a questo «disastro», ha sottolineato, «dovremmo veramente chiudere la bocca a tutti questi signori che parlano» perché «così facendo distruggono la fiducia dei cittadini dellEuropa e del mondo».
Di qui il rimando allinvito lanciato a Santa Margherita Ligure contro i media «che riprendono le posizioni delle opposizioni e contribuiscono a diffondere il pessimismo». Non cè «scandalo» nel «minacciare di non dare la vostra pubblicità ai media che incitano alla paura», ha evidenziato rivolgendosi nuovamente agli imprenditori.
Questa è la realtà alla quale guarda un decreto che si poggia su tre pilastri: «Aiutare le aziende che investono, premiare chi non riduce i dipendenti e saldare parte del debito dello Stato nei confronti delle aziende, eredità del governo Prodi, alleggerendo la mano del governo sulle imprese». Su questultimo punto, ha specificato Tremonti, «ci sono 5 miliardi disponibili».
Gli italiani, ha rilevato il premier, «ci hanno votato e continuano a darci consenso nonostante tutti i miasmi, le calunnie e i veleni che tentano di lanciarci addosso per sommergerci». Da questa palude, ha concluso con orgoglio, «vengono fuori con un maggiore attaccamento alla nostra parte politica e a me personalmente. Credo che ci premino perché rispettiamo gli impegni assunti, questa è la vera moralità che abbiamo portato nella politica».
Ed è su queste basi che il titolare del Tesoro Giulio Tremonti ha innestato la propria illustrazione. «Con questo decreto - ha spiegato - proseguiamo la tecnica sperimentata in autunno con successo: tutte le risorse saranno concentrate a Palazzo Chigi, sia le maggiori entrate che le minori spese, e da Palazzo Chigi sarà amministrata la nuova Finanziaria tabellare». Definitivamente chiusa lepoca degli assalti alla diligenza, si tratta di «sbloccare i capitali che sono pronti a entrare nelleconomia dalla burocrazia». E questo non vale solo per laccelerazione degli investimenti, per laumento delle compensazioni fiscali derivante dalla lotta allevasione e per il sostegno allexport targato Cdp-Sace, ma anche per un inaspettato «cadeau» alle banche, spesso criticate: lincremento della svalutazione fiscale dei crediti in sofferenza dallo 0,30% allo 0,50. «Non so come frenare questa cotta del ministro per le banche», ha celiato Berlusconi ricordando come il ministro sia riuscito a far preferire agli istituti «la minestra alla finestra».
E, in serata, in occasione dellinaugurazione dei Giochi del Mediterraneo a Pescara, il premier ha aggiunto: «In Abruzzo vedrete il più grande e mai visto cantiere al mondo. Una cosa meravigliosa: seimila persone che lavoreranno e consegneranno le case entro novembre».
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