Tra sport e spettacolo Tremila atleti «in ballo» a Ostia

Tra sport e spettacolo Tremila atleti «in ballo» a Ostia

Sono oltre tremila, vengono da tutta Italia, (a proprie spese), unicamente per il piacere di danzare e di gareggiare. Sono i danzatori non professionisti che a partire da oggi e fino a domenica, parteciperanno al IX Campionato Nazionale di Danza organizzato dal Centro Sportivo Educativo Nazionale, (Csen), presso l’avveniristico Palafijlkam di Ostia Lido.
Una maratona ininterrotta di tre giorni con musica, costumi, coreografie di tutto il mondo, aperta gratuitamente al pubblico.
Nel Lazio è la prima grande manifestazione, dedicata alla Danza sportiva, organizzata da questo ente affiliato al Coni che, fin dal 1974, si occupa di promuovere lo sport a livello non agonistico, per scopi sociali e solidaristici, senza fini di lucro.
«La danza è tra le discipline maggiormente promosse e seguite dall’ente - spiega il Presidente nazionale dello Csen, Francesco Proietti - infatti, per numero di tesserati siamo al primo posto. I concorrenti vengono definiti “dilettanti” unicamente perché non vivono della loro passione, ma il loro livello atletico è altissimo e tutte le squadre hanno superato rigorose selezioni nazionali».
Le fasce d’età dei concorrenti sono diverse, spaziano dai bambini di quattro anni della categoria «Baby», fino ai senior della categoria «Over 45».
Le squadre si sfideranno in sette specialità, per 30 stili diversi: Danza Standard, Latino Americana, Liscio Unificato, Ballo da Sala, Danze Caraibiche, Tango-Argentine, Danze Jazz.
«La nostra attività - spiega Franco Penna, presidente della Commissione Tecnica nazionale - cerca di valorizzare i momenti di aggregazione tra gli atleti, anche di diverse discipline e specialità, così da permettere lo scambio di conoscenze tecniche e didattiche».
Dopo il boom raggiunto negli Anni Ottanta grazie ai film cult «Flash Dance», «Stayng alive», e «Footloose», negli ultimissimi anni la danza sta conoscendo - grazie a programmi televisivi di successo - una stagione di rinnovato interesse, e la sua pratica si sta diffondendo a macchia d'olio in tutte le palestre e le sale da ballo italiane.
La manifestazione in pèrogramma oggi, pure imponente, rappresenta solo la punta dell’iceberg di un fenomeno sommerso del quale ancora sfugge la portata.
Tuttavia, come spesso accade, la televisione fornisce al pubblico solo una pallida idea dell’impegno e della disciplina richiesti in questa attività praticata a livelli professionali e soprattutto della scarsità delle prospettive di successo.
Così il Centro sportivo educativo nazionale si prefigge l’obiettivo di conservare tutto il buono della danza sportiva, e dello sport in genere, senza le estremizzazioni fisiche e psicologiche appartenenti al mondo agonistico, che talvolta si rivelano dannose per gli atleti stessi.
Non solo il fare, ma l’“amore di fare”: lo sport a misura d’uomo di questa federazione (con oltre 1.300.

000 iscritti) fa proprio l’antico principio della «mens sana in corpore sano», mettendo a disposizione le proprie energie per formare i ragazzi, mantenere la salute degli adulti, favorire la socializzazione degli anziani e offrire possibilità di terapia per il mondo dei disabili.

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