Gresko: "Lo scudetto perso il 5 maggio con l'Inter? Ecco com'è nata quella sconfitta..."

Parla Gresko: "Che cos'è successo davvero all'Olimpico". L'ex difensore dell'Inter ha ripercorso quella partita e non solo in esclusiva per ilgiornale.it

Gresko: "Lo scudetto perso il 5 maggio con l'Inter? Ecco com'è nata quella sconfitta..."

Il 5 maggio è una data agro-dolce per l'Inter che perse uno scudetto clamoroso nel 2002 cadendo per 4-2 all'ultima giornata sul campo della Lazio consegnando di fatto il tricolore alla Juventus. Nello stesso giorno, otto anni dopo, i nerazzurri vinsero il primo titolo, la Coppa Italia contro la Roma, ponendo così il primo mattone sulla conquista dello storico Triplete. L'Inter del 2001-2002 aveva in panchina Hector Cuper e in squadra calciatori del calibro di Toldo, Zanetti, Cordoba, Conceincao, Di Biagio, Vieri, Adriano. Recoba e soprattutto Ronaldo il Fenomeno, solo per citarne alcuni.

In quella squadra, però, c'era anche un giovane terzino sinistro slovacco, Vratislav Gresko, arrivato in Italia nel novembre del 2000 dal Bayer Leverkusen. In quel maledetto match dell'Olimpico l'ex calciatore dell'Inter Bratislava commise un grave errore regalando a Poborsky la rete del 2-2, sul finire del primo tempo. In questi 18 lunghi anni in molti gli hanno addossato colpe anche eccessive per quella topica e lui in esclusiva per ilgiornale.it ha ripercorso quella triste giornata per lui e per tutti i colori nerazzurri:

Vratislav, che ricordi hai di quel 5 maggio del 2002?

"Ricordo che fu una partita difficile, c'era un clima strano. Stavamo comunque giocando contro una grande squadra come la Lazio che si stava giocando l'accesso alla Coppa Uefa. Quella è stata una brutta giornata per tutti, forse doveva andare così. Tra l'altro in quell'annata abbiamo perso punti importanti contro il Chievo all'ultimo minuto, dove gli avversari riuscirano a pareggiare, e addirittura perdemmo in casa contro l'Atalanta. Ripeto, forse doveva andare così".

Tanti tifosi ti hanno ritenuto responsabile di quella sconfitta, come rispondi a queste accusa a distanza di 18 anni?

"Devo dire la verità: i giornali, i media hanno massacrato un po' tutti indistintamente. Per quanto riguarda i tifosi invece sono stato preso maggiormente di mira per il mio errore, ma penso che quella partita l'abbia persa tutta l'Inter e non solo un singolo calciatore. Tra l'altro per me quella era la terza volta che perdevo un tricolore all'ultima giornata; mi successe in Slovacchia, poi in Germania, forse quella più bruciante con la maglia del Bayer Leverkusen e poi appunto con l'Inter".

Ti senti di dire qualcosa ai tifosi dopo tanti anni per quell'episodio?

"No, non mi sento di dire niente in particolare. Sono felice perché dopo quegli anni difficili e bui l'Inter ha iniziato a vincere e a mettere trofei in bacheca: dai campionati, alla Champions League del 2010, sono molto felice per la società e per tutti loro".

Qualche compagno di squadra ti diede la colpa per quella bruciante sconfitta?

"No, devo dire la verità. Molte volte il silenzio vale di più in quei momenti".

Come state vivendo in Slovacchia la pandemia da coronavirus?

"Qui è sotto controllo. Siamo cinque milioni di abitanti e diciamo che abbiamo pochissimi casi al giorno: circa 5. Fortunatamente la situazione qui è contenuta".

Il calcio riprenderà nel vostro paese?

"Non si sa ancora, qui ripeto la situazione è contenuta e volendo si potrebbe scendere in campo magari tra un mese, a inizio giugno, Non si sa ancora niente però in merito, vediamo cosa deciderà la Federazione".

Sei rimasto nel mondo del calcio?

"Sì, sono stato per anni vicepresidente di una squadra in Slovacchia mentre da qualche tempo sono allenatore dell'under 15 di una squadra di Serie A slovacca".

Che ricordi hai dei tuoi due anni in Italia e all'Inter?

"Belli, davvero. Grande paese, mi sono trovato molto bene anche all'Inter dove mi hanno trattato tutti bene. Sto anche notando come stia crescendo la società e questo mi fa piacere.

L'anno scorso sono andato a far visita alla squadra a Vienna, durante la partita contro il Rapid in Europa League. Non posso che parlare bene dell'Italia e dell'Inter: ho ancora tanti amici nel vostro paese".

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