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Dopo 55 anni l'Nba "cancella" Smith

Un atleta del coach sempre in campo dal '65. Con Carter chiusa un'era

Dopo 55 anni l'Nba "cancella" Smith

C'era una volta Dean Smith, lo storico, leggendario coach di pallacanestro, scomparso nel 2015 a 83 anni. Fino a pochi giorni fa il lascito sportivo di Smith era impressionante: dal 1965 nella Nba ha sempre giocato almeno un giocatore da lui allenato. La serie però si è interrotta per colpa della Nba stessa: riprendendo a luglio la stagione con le 22 squadre meglio piazzate al momento della sospensione ha di fatto escluso gli Atlanta Hawks, con cui stava giocando Vince Carter, allenato da Smith tra il 1995 e 1998, alla University of North Carolina. Carter, 43 anni, a sua volta ha tenuto fede al fantasmagorico soprannome Half Man Half Amazing (Mezzo uomo mezzo fenomeno), essendo l'unico giocatore nella storia della lega ad aver messo piede sul parquet in quattro decadi diverse e sempre come idolo di tanti, inizialmente per schiacciate e atletismo poi per saggezza e leadership. Tutta roba che uno può avere nel carattere ma che viene incrementata quando l'allenatore è davvero un mito.

Smith del resto era storia in tutto e per tutto: nato e cresciuto nel mezzo dell'America, il Kansas, all'omonima università era stato allenato da Phog Allen, che a sua volta aveva avuto come coach nientemeno che l'inventore della pallacanestro, James Naismith. Due gradi di separazione, altro che i sei di rito. Smith fu promosso allenatore capo a North Carolina nel 1961, restandoci fino al 1997, e nel 1965 entrò nella Nba il primo giocatore da lui allevato, Billy Cunningham, poi a sua volta coach e campione Nba nel 1983. Tra le decine di atleti passati per North Carolina e diventati poi professionisti di alto livello il più grande è ovviamente Michael Jordan, affezionato a Smith anche per la particolare sensibilità sulla questione razziale. Fu lui a dare la prima borsa di studio a un afroamericano, Charlie Scott, aprendo la strada.

Particolare anche il suo lascito: nel testamento, Smith lasciò 200 dollari a testa a tutti i suoi ex giocatori, centinaia, invitandoli a farsi una cena alla sua memoria.

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