Silverstone è stata la gara delle molte verità. Marc Marquez giunto secondo dopo duello lungo l'intera gara, dopo sorpassi e controsorpassi con Lorenzo sul finire, dopo aver fatto i conti con una spalla lussata nel warm up, Marc Marquez è il presente, è il futuro, è colui che può nobilitare e però ammazzare il motomondiale. Vero. Perché gli riesce tutto facile, persino soffrire per lui diventa un sorriso e quando ha tentato di beffare, per due volte, Jorge Lorenzo (nella foto), in pochi avrebbero pensato che il maiorchino con lo sguardo triste sarebbe riuscito a rimettersi davanti. Per cui se nessuno avrà la forza e il coraggio mostrati ieri da Lorenzo nel tenere testa in tutti i sensi al ragazzino, il motomondo potrebbe trovarsi presto prigioniero del suo dominio dopo essersi liberato a fatica - e purtroppo per noi - da quello di Rossi. Con una differenza: vuoi per mancanze tecniche delle sue moto, vuoi per meriti delle altre, vuoi perché il Vale ha sempre provato extra gusto nel regalare spettacolo anche quando se la doveva vedere con rivali meno forti, negli anni del suo dominio abbiamo sempre assistito a dei gran show in pista. Marc, forse aiutato fin troppo da una Honda stratosferica, se solo può, preferisce annichilire gli avversari perché lo show è lui e non il duello.
Jorge Lorenzo rappresenta l'unico baluardo allo strapotere di Marquez. Vero. La gara di ieri è la riprova. Dieci chilometri in meno di velocità, una Yamaha M1 inferiore alla Rc213 di Marquez, il ragazzino tutto talento e con l'incoscienza della sua età sempre addosso per tutta la gara e quei due sorpassi subito resi. E la vittoria. Meravigliosa. Delle sue 48 forse la più bella. Non a caso «sono emozionato, è un successo figlio di sacrifici e momenti duri» dirà Jorge nel dopo gara.
Pedrosa sta peggio di Valentino. Vero. Il podio in sella alla moto missile fotocopia di quella di Marc fa male come una caduta e zero punti. Probabilmente Daniel aveva consumato di più le gomme nella bella rimonta. Ma il confronto con il giovane compagno lo sta schiacciando. Quanto a Vale, il sorpasso in extremis dopo duello con Bautista per il quarto posto è bella cosa in termini di coraggio e caparbietà. Ma Silverstone segna un'altra tappa del processo di allontanamento del Vale dai tre top biker spagnoli.
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