Londra Sconvolto mortificato e soprattutto pentito per quel momento di debolezza destinato a restare una macchia indelebile sulla sua carriera pluridecorata che lo ha reso milionario e popolare al di là del mondo dell'ippica. Non trova pace Frankie Dettori: nascosto a Dubai, dove è volato con la famiglia non appena la notizia della sua positività è rimbalzata su tutti i giornali del mondo, il fantino italiano è descritto affranto e sconsolato ma si difende: «Non sono un drogato». Il morale è ai minimi: non tanto, non solo, per l'inevitabile squalifica che lo attende (rischia uno stop di sei mesi) quanto per il gigantesco danno alla sua immagine di fantino gentiluomo.
A maggior ragione se le iniziali indiscrezioni sulla positività alla cocaina troveranno conferma. Nei test condotti lo scorso 16 settembre in Francia, a Longchamp, non sarebbero state rivelate tracce di sostanze performanti ma di quella che formalmente viene definita una «droga ricreativa».
Cocaina, appunto. La stessa che gli era stata trovata nelle tasche in pieno centro di Londra nel 1993. Aveva trascorso tutta la giornata a bere e tifare la sua squadra del cuore, l'Arsenal, impegnata nella finale di Coppa di Lega contro lo Sheffield Wednesday. «La droga non ha mai fatto parte della mia vita ma come molti giovani l'ho voluta provare senza pensare alle conseguenze», aveva spiegato lo stesso Dettori qualche anno più tardi nella sua autobiografia.
La redenzione era passata attraverso il matrimonio con Catherine, madre dei suoi cinque figli (Leo, Ella, Mia, Tallulah e Rocco) e con l'ingresso nel team Godolphin dello sceicco Sheikh Mohammed. Ad inizio mese il divorzio dallo sceicco, ora la ricaduta nella droga. Che l'interessato - tramite commenti trapelati dal suo entourage - si affretta a ridimensionare. «Si è trattato di un momento di follia, non sono un drogato».
Tra una settimana lo attende la prima audizione di fronte alle autorità francesi: una lunga squalifica comprometterebbe anche la prossima stagione. Tra un mese esatto Dettori spegnerà le 42 candeline. In più di due decenni di carriera, è diventato non solo uno dei fantini di maggior successo al mondo (oltre 500 gare vinte), ma anche una celebrity della tv britannica e un imprenditore di successo (ramo ristorazione). Esuberante, brillante, travolgente. Con quel viso sempre sorridente, i capelli impomatati, gli abiti di alta sartoria.
Tre volte Champions Jokey ma soprattutto detentore del record mondiale di 7 corse vinte (tutte quelle da lui disputate) in un solo giorno ad Ascot. Era il 1996. Ora questa caduta, più dolorosa di qualsiasi disarcionamento a cavallo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.