Acqua, Rocchi e Destro per la rabbia della Roma

Un pari con tre rigori e tanti errori, anche dall'arbitro. Nel finale segna l'ex. Garcia duro: "Parodia del calcio"

Mattia Destro ha segnato il suo secondo gol alla Roma da ex
Mattia Destro ha segnato il suo secondo gol alla Roma da ex

Una partita che rischiava di non giocarsi (con la Roma che aveva fatto di tutto per rinviare la sfida) diventa uno show dell'errore e dei tiri dal dischetto. Sul pantano del «Dall'Ara» che comunque resiste bene al diluvio che si abbatte su Bologna prima e durante il match, Roberto Donadoni - terzo risultato utile di fila sulla panchina del Bologna - fa un altro scherzetto a Garcia, costringendolo al pari come riuscì a fare il 15 febbraio scorso quando guidava il Parma che stava per affondare. «Meritavamo di vincere, le condizioni del campo non hanno agevolato l'arbitro ma quando le decisioni penalizzano le tue squadre, ti fa pensare», così l'amareggiato tecnico degli emiliani. Già, serata non brillante dell'arbitro Rocchi che ritrova i giallorossi dopo 414 giorni e dimostra di non aver ancora superato psicologicamente quel velenoso Juve-Roma del 5 ottobre 2014: discutibile sia il gol annullato a Mounier (ma la colpa è dell'assistente Vuoto) che il secondo rigore assegnato agli ospiti, non vista una gomitata di Dzeko a Maietta - più tardi costretto a lasciare il campo per un capogiro, fortunatamente senza gravi conseguenze - e un ingenuo fallo di mano in area di Diawara.

E in una serata particolare come questa, non poteva mancare il gol dell'ex. La storia d'amore di Mattia Destro con la Roma americana non andò come doveva. Prima al prestito al Milan (con rete nella sfida diretta), poi la cessione definitiva al Bologna e il sigillo di ieri al primo incontro. Che scatena l'attaccante che festeggia il centro del 2-2 correndo a torso nudo sotto la curva felsinea. Tra i meriti di Donadoni, oltre ad aver risollevato il gruppo, anche la fiducia al centravanti che sta crescendo. E che ora vorrebbe riconquistare l'azzurro.

La Roma sognava una notte da capolista solitaria, nonostante Garcia avesse dovuto ritoccare l'undici per le pesanti assenze di De Rossi, Gervinho e Salah. «Sulla partita non ho niente da dire perchè è stata una parodia del calcio - ha tuonato un arrabbiatissimo Garcia -, una gara di pallanuoto con i piedi, l'unica cosa positiva sono stati la Marsigliese suonata all'inizio e che non ci sono stati infortuni». Il Bologna interpreta benissimo la sfida, ci mette attenzione e determinazione e si adatta meglio alla situazione al limite del terreno di gioco. Segna con il prezioso Masina, giocatore dell'Under 21 ormai indispensabile nello scacchiere di Donadoni, poi il lavoro del tridente d'attacco (con un Giaccherini che dimostra di meritare un posto tra gli azzurri di Conte) si rivela prezioso nel creare sofferenza alla truppa di Garcia. Evidenti le difficoltà dei giallorossi, squadra più tecnica e che gioca maggiormente sul palleggio («speriamo sia una partita vera e non una di tamburello...», la dichiarazione polemica del dg romanista Baldissoni prima del match), anche se nella ripresa decidono finalmente di «sporcarsi» le mani e avanzare il baricentro.

I due rigori bosniaci (Pjanic al sesto centro stagionale in A come nel 2013-14, Dzeko al terzo gol nella Roma) siglano il sorpasso, ma l'improvvida scivolata di Torosidis su Giaccherini consegna a Destro il tiro dagli undici metri del meritato pareggio.

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