Addio Rossi, la commovente lettera di Roberto Baggio

Roberto Baggio non è riuscito a trattenere l'emozione e la commozione durante il funerale di Paolo Rossi a Vicenza

Addio Rossi, la commovente lettera di Roberto Baggio

In lacrime e distrutto dal dolore non è passata inosservata la presenza di Roberto Baggio durante i funerali di Paolo Rossi, celebrati questa mattina al Duomo di Vicenza.

L'ultimo saluto a Pablito lo ha fatto alla sua maniera, con il riserbo che da sempre lo contraddistingue, ma senza nascondere però un dolore davvero troppo forte. Non sono passate inosservate le immagini toccanti di Roberto Baggio ai funerali di questa mattina nella cattedrale di Vicenza. C'era il meglio del calcio italiano e non poteva mancare lui, il Divin Codino cresciuto con il mito di Paolo Rossi e poi diventato suo amico. Impossibile trattenere l'emozione e le lacrime, l'ex numero dieci si è lasciato andare ad un pianto a dirotto prima durante la commovente lettera di Antonio Cabrini e poi all'uscita dalla cattedrale con la mascherina non è riuscita a nascondere la sua grande commozione.

Un'ammirazione iniziata da bambino quando Roby, nativo di Caldogno, si recava allo stadio Menti di Vicenza per ammirare proprio lui, Pablito mentre faceva faville nella Lanerossi di Giovan Battista Fabbri. Cullando un sogno nel cassetto poi realizzato, vestire quella maglia. Nel corso della carriera in comune a Rossi avrà le esperienze con Vicenza, Juventus e Milan e sognerà sempre di emularne le imprese con la Nazionale italiana. Un sogno infranto soltanto dopo quei maledetti rigori contro il Brasile nella finale di Usa '94.

La lettera a Paolo Rossi

Nei giorni scorsi Baggio ha regalato emozioni attraverso una lettera per ricordare Paolo Rossi a La Gazzetta dello Sport. Un emozionante amarcord in cui riemergono proprio i ricordi di bambino ''con il mio adorato papa Fiorindo, mancato solo qualche mese fa, percorrevamo quasi 12 chilometri, in due su una bicicletta, per arrivare a Vicenza partendo da Caldogno. Per andare allo stadio Menti a vedere il grande Paolo Rossi. Poi, per tutta la partita, mi aggrappavo alla rete per vederlo giocare e segnare''.

E da allora cominciò a sognare di ripercorrere le sue orme: ''Erano gli anni in cui cullavo i miei sogni. Pensavo che un giorno avrei anche io giocato in quello stadio, che avrei indossato quella maglia bellissima con la grande R sul petto. Imitando Paolo Rossi avrei potuto realizzare quanto lui e riuscito a realizzare. Vincere un campionato del mondo in finale contro il Brasile. Come Paolo Rossi ha fatto contro la Germania . Vincere il Pallone d’oro . Come Paolo Rossi. Vincere sulla sofferenza di ginocchia doloranti. Come Paolo Rossi''.

Una vicinanza e un feeling rinsaldato durante un viaggio in Cina quando i due parlarono a lungo su quanto avessero avuto in comune durante le rispettive carriere.

Così mentre spunta un velo di amarezza ''Paolo ha regalato un sogno a milioni di italiani, cosa che a me non è riuscita...''' Roby si chiede commosso ''chissa se infilerai le tue scarpette da calcio quando sarai in cielo. Spero di si, spero che il tuo sorriso arrivi anche li perchè noi qui lo ricorderemo a lungo''.

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