Justin Gatlin va forte anche sulla pista dell'Olimpico. Il poker al Golden Gala con un ottimo 9“75 è un altro segnale al rivale Bolt. Voleva battere il record nazionale di Tyson Gay, ci arriva vicino correndo un centesimo peggio della prestazione di Doha del 15 maggio scorso. Atleta discusso dopo lo stop di 5 anni perché per due volte positivo al doping, e ora rinato: «In fondo, è come se avessi 28 anni, considerando il periodo in cui sono stato fermo». Il suo orologio biologico sembra tornato ai trionfi olimpici di Atene 2004 e mondiali di Helsinki 2005. Non era facile cambiare e migliorare uno stile di corsa a distanza di tanti anni. E ora ha già messo nel mirino la prossima rassegna iridata di Pechino a fine agosto, nei tempi distanzia ancora di 4 metri il giamaicano. «Bolt l'ho già battuto, non mi fa paura. Il tempo di 9“60 è possibile la prossima estate. Roma è una città piena di storia e io voglio fare la storia. Sono entusiasta di come vengo accolto a Roma, la gente vuole prendermi la maglietta o una scarpa, sono pazzi, ma mi piacciono».
Nelle altre gare l'astista Lavillenie si ferma a 5,91, il triplista cubano Pichardo non va oltre il 17,96, delude la Trost (solo 1.85 nella gara vinta a 2 metri dalla spagnola Beitia), la Fraser-Pryce si infortuna in allenamento, confermando la maledizione del Golden Gala, e non gareggia nei 200.
Brutto infortunio per l'olimpionica di Londra Sally Pearson che cade al quinto ostacolo dei 110 e si frattura il polso sinistro. In mezzo la celebrazione di Annarita Sidoti, la marciatrice scomparsa di recente: presenti il marito e i tre figli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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