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Adesso spunta una bistecca Come Contador nel 2010, ma...

nostro inviato a Rieti

La triste vicenda Schwazer arriva in tavola. Sotto forma di menù. Una bistecca servita a Capodanno. E qui a Rieti, in questo week end casa dei campionati italiani d'atletica 2016, qui dove sono abituati a mangiare bene, dei bistecconi avvelenati con steroidi non hanno voglia di parlare. L'atletica sta celebrando i propri atleti e lo fa testandone lo stato di forma prima degli Europei di Amsterdam e di Rio. Per esempio, ieri, nonostante pista bagnata, bene nei 100 lo juniores milanese e figlio d'arte Filippo Tortu (10''32 vento -1,3), bene soprattutto Matteo Galvan nel giro della morte dei 400, pass olimpico e primato italiano (45''12, miglior crono europeo 2016), male l'attesissimo Marcell Jacobs nel lungo (7,89) tradito dalla pedana viscida non come Alessia Trost nell'alto, 1,94 al primo. E oggi, sperando nel sole, tocca a Tamberi.

Intanto c'è la bistecca da mandar giù. Quella dura. Indigesta. Quella inaspettata anch'essa come questa tragica deviazione che all'improvviso tutta la vicenda Schwazer ha preso. Il legale dell'atleta altotesino, Gerhard Brandstaetter, ha spiegato che la positività minima al testosterone potrebbe essere legata a una bistecca mangiata dal marciatore a Capodanno e trattata con ormoni della crescita. Però, poi, l'avvocato ha anche detto che «trascorsi sei mesi non è più dimostrabile». Massimo Magnani, ct dell'atletica azzurra, non ha quasi più il fiato di dire cose su questa vicenda.

«Mi vien male a pensare alla gente sui campi, ai volontari, a chi dà tutto per far funzionare il nostro sport e una storia come questa offre invece alla gente una percezione negativa dell'atletica. Ecco perché quanto accaduto mi fa male anche dovesse risolversi bene». E adesso pure la bistecca. Come quella di Contador nel 2010. Anche all'epoca finì tutto in vacca.

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