ADL e Ancelotti furia Var. Basta mezza Atalanta e il Napoli perde la testa

Gli azzurri protestano per un rigore non dato a Llorente e sull'azione successiva Ilicic pareggia

ADL e Ancelotti furia Var. Basta mezza Atalanta e il Napoli perde la testa

In una gara dalle forti emozioni, il veleno è nella coda. Amarissima per il Napoli che si infuria per un rigore non concesso a Llorente (contrasto dubbio con Kjaer, ma secondo il protocollo Var si è agito correttamente, non si riscontra il chiaro errore dell'arbitro) e poi subisce il gol di Ilicic che fa sfumare il successo degli azzurri. Il finale della sfida del San Paolo è un susseguirsi di rabbia e incredulità e il più agitato è Carlo Ancelotti, che l'arbitro Giacomelli manderà poi in anticipo negli spogliatoi. La rabbia è l'immagine dell'ennesima occasione persa da parte di una squadra che sta faticando - classifica alla mano, la peggiore da cinque anni a questa parte - a ritrovare la dimensione da «grande». E da grande sogna ancora una solida Atalanta che esce indenne nonostante una serata nella quale è a lungo in balia dell'avversario.

Dopo il fischio finale la furia di Aurelio De Laurentiis si scatena sui dirigenti arbitrali: «Il problema non è se c'è o non c'è il rigore, io credo che Rizzoli e Nicchi non svolgano al meglio il loro lavoro. Loro diranno che non posso intervenire ma sono invece convinto che i presidenti che finanziano il calcio in Italia abbiano il diritto di parlare ed essere ascoltati. E senza di noi Rizzoli e Nicchi andrebbero a pelare le patate... Bisogna che ai tifosi sia fatto vedere come sono andate le cose al Var, a velocità normale dovrebbe essere rigore tutta la vita. Se esiste il Var è inutile creare otto-nove minuti supplementari, in più poi c'è stata la cafonata di buttare fuori dal campo un gran signore come Carlo Ancelotti. Chiedo chiarezza e rispetto, questa intoccabilità di Rizzoli e di Nicchi non è più sostenibile, bisogna spezzare una casta che dura dal 2005, io che sono un produttore da film dico che sono dei cattivi attori».

Ancelotti parla di «topica presa dal Var, Kjaer si disinteressa del cross e del pallone, va a disturbare l'avversario. All'arbitro ho detto ma non ti viene il dubbio? e lui mi ha buttato fuori. Mi sento intaccato nella mia professionalità, sono molto amareggiato». Gasperini cerca di smorzare i toni: «Dal campo sembrava rigore, visto il Var credo che la decisione sia giusta e comunque complimenti al Napoli».

La serata del rilancio napoletano si ferma a pochi minuti dal 90'. Prima la gara azzurra era stata nel segno del fattore «M.M.M» come Maksimovic che segna il suo secondo gol in A dopo quello a Crotone di tre anni fa. M come Meret che nel quarto d'ora di black out concesso dalla truppa di Ancelotti si rende protagonista di una papera colossale. Ma soprattutto M come Milik, che tornato titolare segna a ripetizione: due gol al Verona, uno alla Spal e ieri quello all'Atalanta prima della beffa della rete di Ilicic. L'assenza di peso in attacco (Zapata è ai box, Muriel entra in scena solo negli ultimi venti minuti) non impedisce però ai bergamaschi di centrare quota 30 - solo City e Ajax hanno fatto meglio negli altri campionati top d'Europa - e di restare imbattuti in trasferta. Ma il Napoli - al di là dell'episodio finale - avrebbe meritato qualcosa di più.

Il problema è la fatica a finalizzare le tante occasioni e l'andamento lento in campionato inizia a essere preoccupante: nelle ultime sei gare, conquistati solo nove dei 18 punti. L'Atalanta invece si conferma squadra che vuole sognare in grande.

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