ADL e Lotito e quel silenzio "fortunato"

I due non si sono esposti: forse speravano in una chiamata, ma ora...

ADL e Lotito e quel silenzio "fortunato"
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Mai silenzio fu più opportuno. Perché a lungo si è riflettuto su Aurelio De Laurentiis e Claudio Lotito che, almeno per ora, non avevano preso alcuna posizione ufficiale in merito alla nascita della SuperLega. Il primo pensiero è che dietro questa mossa si nascondesse il desiderio di entrarvi a farne parte? Possibile.

Certamente non è passata inosservata la loro presenza anonima e quasi silente nell'ultima assemblea della Lega di Serie A. Due come loro sono abituati a schierarsi apertamente e a salire in cattedra nelle dispute calcistiche. E invece lunedì pomeriggio sono rimasti entrambi in disparte, mentre molti altri presidenti inveivano contro Agnelli, Marotta e Scaroni. A testimonianza di come i due - a differenza dei colleghi Cairo, Preziosi e Ferrero non siano affatto sul piede di guerra con le 3 grandi storiche del nostro calcio.

E poi nella notte di lunedì era arrivata pure l'apertura di Florentino Perez al possibile ingresso di nuovi club italiani all'interno della neonata competizione europea. Il presidente del Real Madrid, nonché principale deus ex machina dello strappo con l'Uefa che ha dato vita al clamoroso tentativo di scisma all'interno del calcio europeo, ha ammiccato a Napoli e Roma (ma non alla Lazio di Lotito) ai microfoni di El Chiringuito Tv: «Avranno anche loro diritto di partecipare». Ma mentre il club giallorosso si è subito chiamato fuori, il silenzio di ADL ha provocato un susseguirsi di voci, tra le quali quella relativa a un contatto la scorsa notte tra la JP Morgan, istituto bancario finanziatore della Super Lega, e il patron del club azzurro.

Sussurri, in realtà, spenti sul nascere dallo stesso De Laurentiis con un tweet provocatorio: JP chi? La scorsa notte dormivo. Ovviamente fanno fede le parole ufficiali, anche se non bisogna affatto dimenticare i propositi di ADL, che in tempi non sospetti si era detto entusiasta e favorevole alla nascita di una Super League.

Nel 2015, infatti, l'imprenditore cinematografico era stato tra i principali sostenitori della rivoluzione del calcio europeo e in merito ai progetti dell'Uefa aveva apertamente attaccato il sistema, definendolo vecchio e da rifondare.

Ma il precipitare della fondazione potrebbe far dire che per una volta il silenzio è stato d'oro, decisamente fortunato.

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