Agnelli fuori da tutto. Nasce la nuova Signora: non sarà più arrogante

L'ex presidente: "Lascio il cda anche di Exor e Stellantis in pieno accordo con John..."

Agnelli fuori da tutto. Nasce la nuova Signora: non sarà più arrogante

Lo sguardo al passato di Andrea Agnelli, da ieri ex presidente della Juventus, e quello rivolto al futuro del suo erede Gianluca Ferrero: la Signora ha voltato pagina. Gioco forza, vista la pericolosissima piega che ha preso recentemente la sua storia. E così, dopo oltre 12 anni e 19 titoli, la carica più importante torna a una figura estranea alla Famiglia: succede per la ventisettesima volta in 125 anni di storia bianconera, la quattordicesima dal 1923 quando il destino degli Agnelli e del club si sono indissolubilmente intrecciati. Poche parole e nessuna possibilità di porre domande - per il nuovo numero uno della società così come per Maurizio Scanavino, nuovo amministratore delegato e direttore generale del gruppo Gedi. «Provo grande emozione e grandissimo orgoglio così Ferrero, di professione commercialista da sempre vicino agli Agnelli -. Ringrazio chi mi ha preceduto e in particolare Andrea, che alla fine dell'assemblea degli azionisti mi ha regalato questa bellissima maglia bianconera: spero di essere all'altezza, onorandola come merita». Sguardo al futuro e una pacca sulle spalle ai tifosi, di questi tempi delusi e inevitabilmente preoccupati: «Loro sono sempre stati la forza di questa squadra e il suo cuore. Ho avuto modo di incontrarli, di parlare con alcuni di loro e sentirne le confidenze. Li ho trovati smarriti e timorosi, ma voglio essere molto chiaro: quando ho assunto questo compito l'ho fatto con l'idea di dare il massimo per la Juventus». Lo attende un compito difficile, visti i possibili (probabili?) processi che attendono la società: «Lavoreremo per costruire un futuro che sia all'altezza del nostro passato. Ci aspettano sfide per le quali questo consiglio di amministrazione ritiene di avere l'esperienza, la competenza e la determinazione necessari per difendere la Juventus in tutte le sedi: penale, sportiva e civile. Lo faremo con determinazione e rigore, ma anche con pacatezza e senza nessuna forma di arroganza. Abbiamo sempre rispettato, rispettiamo e sempre lo faremo tutti coloro che sono chiamati a giudicarci. Ma vogliamo uguale rispetto per poter discutere con serietà e rigore, nelle sedi competenti, quelle che sono state le motivazioni del nostro agire».

In pratica, la richiesta di un inizio di dialogo con le istituzioni. Sportive e non. Dopo che Agnelli, nel suo discorso introduttivo terminato con l'annuncio delle dimissioni anche dai consigli di amministrazione di Exor e Stellantis, aveva per l'ennesima volta rivendicato la bontà del proprio lavoro e la necessità di cambiare il calcio caldeggiando nuovamente la nascita della Superlega o di qualcosa che le assomigli. «Le ambizioni sportive e aziendali non cambiano ha poi aggiunto Scanavino -.

Per il resto, credo che la Next Gen (la squadra U23 che partecipa alla serie C, ndr) si stia rivelando un progetto straordinario e strategico per il futuro. Altri obiettivi? Allargare il pubblico degli affezionati alla Juventus, facendo leva sulla storia del marchio Juventus».

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