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Agnelli: "Quadro preoccupante ma Conte è estraneo a tutto"

Il presidente della Juventus: "Antonio è e resterà il nostro tecnico". E l’allenatore: "Parla la mia storia di integrità". E si commuove

Agnelli: "Quadro preoccupante ma Conte è estraneo a tutto"

Torino - Stavolta Antonio Conte alza la voce. Lo fa al termine di una giornata che non avrebbe mai voluto vivere, dopo avere saputo che la sua abitazione torinese era stata perquisita all'alba in assenza sua e della famiglia perché «indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva». Così aveva disposto il procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino, chiamato a indagare sul filone di calcioscommesse relativo alla stagione 2010-2011. All'epoca Conte era allenatore del Siena, società sul cui conto «stiamo indagando - avrebbe poi spiegato lo stesso Di Martino -. Ci sono 7-8 partite dei toscani in ballo, con dichiarazioni che fanno ritenere possibili manipolazioni. Le perquisizioni hanno interessato non solo i giocatori, ma anche persone dello staff e dirigenti della squadra toscana». Tra questi, appunto, l'attuale allenatore della Juventus tornato a Torino intorno alle 11, dopo che il fratello Daniele aveva aperto la porta ai poliziotti, i quali avrebbero poi sequestrato il computer dell'allenatore oltre a varie chiavette usb e il telefonino, poi restituito.
Conte, che la settimana scorsa ha rinnovato il contratto che lo legherà alla Juve fino al 2015, si è recato nella sede della società per parlare con gli avvocati De Rensis, Chiappero e Briamonte, prima di spostarsi a Vinovo incassando la fiducia a prescindere del suo attuale presidente Andrea Agnelli: «Il quadro che si sta delineando è estremamente preoccupante per il calcio italiano, ma non mi pare che Antonio Conte ne faccia parte. Voglio bloccare sul nascere qualsiasi tipo di illazione: Antonio è e sarà il nostro allenatore. L'anno prossimo abbiamo una Champions League da disputare e lui sarà la persona che ci guiderà». Tanti saluti alle voci che erano già cominciate a circolare sui possibili nuovi allenatori della Signora, da Capello a Guardiola e Mazzarri. Conte è e Conte resta: «Dai fatti che abbiamo avuto modo di leggere, il ruolo che sarebbe attribuito ad Antonio è vicino all'insignificante - ha aggiunto Agnelli -. Sono certo della sua integrità per come ha lavorato quest'anno e per come lo conosco da vent'anni: è un uomo che, da calciatore prima e da allenatore poi, ha fatto propri i valori di onestà, integrità e lealtà». E Conte: «Parla la mia storia calcistica. Ho sempre dimostrato integrità morale, onestà, correttezza. Lo si può chiedere ai miei ex compagni, ai miei calciatori e anche agli avversari chi è in campo Antonio Conte: una persona che vuole assolutamente vincere e che, grazie al lavoro, va anche al di là delle sue possibilità pur di cercare la vittoria. Non dimentichiamo che, a causa della mia correttezza, io ho subìto un'aggressione con tanto di bastoni davanti a mia figlia e a mia moglie (ai tempi in cui era allenatore del Bari e fu minacciato dai tifosi del Lecce, ndr). Questo è Antonio Conte: per chi ancora non lo conosce o fa finta di non conoscerlo. Con il Siena abbiamo vinto un campionato straordinario e con tre giornate d'anticipo: ribadisco la mia assoluta estraneità a qualsiasi tipo di fatto. Niente e nessuno rovinerà quell'annata». Cravatta o no, la rabbia è tanta: «La prima domanda che mi è sorta è stata come mai, prima di subire una cosa del genere e di diventare indagato, non sono stato chiamato dal pubblico ministero di Cremona?. Mi sarei aspettato succedesse, invece no. Buone vacanze a tutti: le mie lo saranno sicuramente».
A quel punto, via verso casa con la speranza di essere convocato al più presto. La Juve, appunto, gli crede a prescindere e gli ha messo a disposizione gli avvocati Chiappero e Briamonte. Dopo di che, la Signora non dovrebbe temere nulla a meno che venga poi dimostrato un coinvolgimento di Conte in scommessopoli nei mesi successivi al suo arrivo a Torino: a quel punto il procuratore federale Palazzi potrebbe deferirlo per violazione dell'articolo 9 (associazione finalizzata all'illecito sportivo) e per la società, ai sensi dell'articolo 4 comma 2 del codice di giustizia sportiva, scatterebbe la responsabilità oggettiva.

A oggi, però, Conte non è stato nemmeno ascoltato.

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