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Alesi: "Fermateli, prima che facciano male a se stessi... o persino al pubblico"

L'ex F1, famoso per i suoi duelli: "Colpevoli entrambi, però fra loro è in atto una brutta escalation. La Fia prenda piloti e team e li calmi"

Alesi: "Fermateli, prima che facciano male a se stessi... o persino al pubblico"

Chissà che cosa sarebbe successo se ai tempi di Senna e Prost ci fossero stati i social. Immaginatevi che cosa avremmo letto dopo i due crash di Suzuka e poi ancora un anno dopo quando Ayrton ammise di averlo fatto apposta. Basta guardare quello che sta circolando in rete dopo il botto di Silverstone. Tutti contro tutti fino ai folli insulti razzisti che hanno messo d'accordo Red Bull e Mercedes, unite nella condanna all'imbecillità. È l'unico punto su cui vanno d'accordo. Anche il giorno dopo ognuno resta della sua convinzione. Horner contro Lewis e Toto Wolff contro Max. Sentiamo che ne pensa uno come Giovannino Alesi che in pista non faceva sconti a nessuno, neppure a Senna: «Per me è colpa di tutti e due. Io direi 50 e 50. Nel momento in cui Max si è lasciato affiancare da Lewis, sapeva benissimo che non poteva sterzargli sopra perché lui non ha più la possibilità di fermarsi. Hamilton è stato aggressivo perché aveva capito dalla gara di sabato che o lo passava subito o non ce l'avrebbe più fatta perché poi le gomme anteriori cominciano ad avere blister se stai troppo attaccato a chi sta davanti o subito o mai lo abbiamo visto sabato. Lewis ci ha provato, ma non ha potuto fare nulla».

Jean rilegge così la gara: «Lewis ha fatto una partenza come Verstappen nella gara sprint. È partito meglio e già alla prima curva poteva andare in testa, Max per resistere è andato anche fuori pista con tutte e quattro le ruote per restare davanti. È un episodio che è passato in secondo piano perché dopo 15 secondi c'è stato l'incidente, ma da subito Max per resistere a Lewis ha dovuto mettere le ruote fuori. Ha fatto vedere un'aggressività impressionante curva dopo curva: non voleva mollare nulla. E poi a Copse se hai uno all'interno e tu continui a sterzare sai che può arrivare solo un incidente. Guardate che cosa ha fatto Charles a fine gara è stato lucido, freddo, bravissimo ad evitare l'incidente».

Dando la colpa a tutti e due, Jean avrebbe preso un'altra decisione: «Non ha molto senso dare una penalità così se la colpa è 50 e 50, perché uno dei due intanto è già fuori. Dieci secondi sono forse pochi, avrebbe avuto più senso un Drive Through». E comunque è adesso che bisognerà fare qualcosa: «La Fia deve essere estremamente vigile. Abbiamo visto l'escalation del loro duello tra Imola e Barcellona. Devono chiamarli e dire: ragazzi adesso basta. Non potete continuare così. Non possono permettere che partano le vendette e le guerre psicologiche. Non devono permettere di rovinare un campionato così bello. E anche Mercedes e Red Bull devono calmarsi, la Fia dovrebbe convocare anche i team manager prima che in pista succeda qualcosa di grave. Non dimentichiamo che in Formula 1 ci si fa male, pensate se la macchina di Max fosse finita tra il pubblico. No, fermateli prima che la situazione degeneri.

Tanto ci possono far divertire lo stesso».

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