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Allegri-Berlusconi, solo un rinvio tecnico. La Roma si rassegna

Summit spostato, ma rinnovo pronto. Il tecnico non si fida della solidità giallorossa: anche Baldini lascia la Capitale

Allegri-Berlusconi, solo un rinvio tecnico. La Roma si rassegna

Per la cena Berlusconi-Galliani-Allegri bisogna ripassare. E aspettare che passi la bufera che da qualche ora ha investito il buen ritiro di Villa Certosa in Sardegna. Bufera che non riguarda, precisazione decisiva per chi si occupa di calcio e di Milan, i rapporti personali tra il presidente d'onore del Milan Silvio Berlusconi e il suo allenatore ancora sotto contratto, Allegri insomma. No, assolutamente no, nonostante le prime chiavi di lettura della nota diramata dall'ufficio di Galliani abbiano attribuito a questa scelta la successiva voglia di troncare il rapporto con il tecnico livornese. «La segreteria aveva approntato tutto per l'incontro riservato al Milan» fanno sapere i bene informati dello staff presidenziale segno allora che di contrordine improvviso e inatteso si è trattato. E poichè se ci fosse stata voglia di non incontrare Allegri mai sarebbe stata fissata la cena, un paio di volte rinviata (prima per il lunedì post-elettorale), allora bisogna cercare altrove la spiegazione più razionale.

Dunque motivazioni d'altra natura, diciamo legate alla politica e ai rapporti interni al Pdl dopo la pubblicazione del libro di Bisignani, hanno consigliato il rinvio del summit rossonero. «Non c'è alcun significato legato alla scelta dell'allenatore» fa sapere Adriano Galliani molto più sereno nelle ultime ore. Nel frattempo lui continua a lavorare sodo (lettera inviata al Barcellona per informare del mancato riscatto di Bojan, rinvio del secondo incontro con Ambrosini, congedo malinconico da Yepes) e a preparare i piani per la prossima stagione da presentare all'approvazione di Berlusconi e del prossimo allenatore. La cena non si fa più stasera, scartata anche l'ipotesi di un trasferimento dell'incontro in Sardegna (il dirigente è in partenza venerdì mattina presto per Tiblisi atteso dalla partita d'addio di Kaladze), ma Allegri resta sempre legato per un anno ancora al carro di Milanello lasciando la Roma con la panchina scoperta. La conclusione che si ricava è la seguente: e cioè che Allegri non sembra affatto eccitato dall'idea di trasferirsi a Trigoria (da quel sito provengono notizie documentate di ritardo nel pagamento degli stipendi dei primi mesi del 2013) e aspetta che il nodo venga sciolto dal Milan stesso visto che il proprio legame è in scadenza tra un anno.

Come scenario possibile non si esclude nemmeno l'ipotesi di scuola più banale: e cioè che alla fine di questo tormentone Allegri resti in sella per un solo anno, fino a scadenza anche se gradirebbe, per risultare più credibile dinanzi allo spogliatoio, un rinnovo sia pure di facciata, formale insomma nell'intento di completare il contratto e il mandato. In questo caso avrebbe bisogno, prima di tornare a Milanello per il raduno, almeno di una “benedizione“ proveniente da Arcore che lo tenga al riparo da velenose critiche alla prima sconfitta. Da notare che tale atteggiamento di Allegri, indirettamente, conferma almeno due questioni: e cioè che non reclama la rescissione consensuale del contratto e nemmeno pretende, per lasciare l'armadietto di Milanello, la famosa buonuscita. La Roma e Franco Baldini (in attesa di volare a Londra per lavorare con il Tottenham) sono costretti ad attendere ancora. Già. Ma fino a quando? Oggi Sabatini si presenta a Milano per rompere gli indugi e costringere Allegri al “dentro o fuori“.

Piccoli allenatori (milanisti) crescono. Maurizio Ganz è chiamato dal Varese per guidare la Primavera, Filippo Inzaghi verrà promosso dagli Allievi alla Primavera rossonera. É solo una conferma del progetto futuro di portarlo sulla panchina più importante. Anche Rino Gattuso si prepara, seriamente, a inaugurare la sua nuova carriera. A Palermo, con Zamparini presidente che è un parente molto stretto del Constantin avuto a Sion (uno che si presentava nello spogliatoio per dettare la formazione, tanto per capirci), prende il posto di Sannino. Staff già preparato e feeling completo con Perinetti e Nic Amoruso.

Anche Ringhio può così prepararsi per tornare un giorno a casa.

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