Allegri colpevole più dell'arbitro

C'è una battuta famosa di “Pulp fiction“ da consigliare a Max Allegri in questi giorni di apparente serenità. É una battuta diventata famosa che suona più o meno così: «Sono il signor Wolf e risolvo problemi». Il codicillo è ancora più didascalico: «Fate quello che vi dico quando ve lo dico io e andrà tutto bene». Che si prepari Allegri. Perchè al ritorno a Milanello troverà un cartello significativo. Tocca a lui risolvere i problemi di casa Milan, ingigantiti nel derby oltre che dal mesto risultato anche dagli errori di Valeri. «I problemi nostri si sono sommati ai problemi arbitrali e questo mi dispiace molto. Ci sono sicuramente colpe nostre alle quali si sono aggiunti gli errori arbitrali che tutti hanno visto, è inutile parlarne, i voti all'arbitro li hanno dati i giornali, se tutti hanno dato 4 evidentemente meritava quel voto. Ma quando si perde non è solo per colpa dell'arbitro: eppure un gol era regolare e forse c'era un rigore» l'analisi, fredda e misurata di Adriano Galliani. Perchè Valeri, questa volta, è rimasto in seconda fila rispetto ad Allegri cui il vice-presidente vicario del Milan ha spedito l'elenco dei problemi da risolvere. E in tutta fretta. Perchè, parole sempre di Adriano Galliani, «l'organico della squadra non è quello degli anni passati ma neanche quello che dice la classifica oggi, e la società non ha dubbi su questo. A meno 12 punti dalla Juve non è divertente».
Anche un allenatore di calcio di serie A, stimato, difeso («non è assolutamente in discussione»), con uno scudetto sul petto, come il signor Wolf è fatto apposta per risolvere i problemi. E quelli del Milan sono i seguenti: 1) precaria condizione di Boateng e Robinho entrambi lontanissimi, al pari di Nocerino e Abate, dallo standard dell'anno precedente; 2) fragilità eccessiva dell'impianto difensivo, col portiere sul banco degli accusati, dinanzi ai calci piazzati (marcatura a uomo o a zona, non cambia granchè) che sono diventati una spina in gola, ogni angolo o punizione è gol preso, ma si può?; 3) terza partita domestica (dopo Samp e Atalanta) in cui il Milan non è in grado di fare gol, pur apparecchiando tiri dalla media distanza (Montolivo lo specialista) meritevoli di maggiore fortuna. «Facciamo lavorare l'allenatore, tocca a lui dare le risposte» il passaggio del cerino al tecnico livornese.

Con la promessa che a gennaio, sul calcio-mercato, qualcosa può accadere: di sicuro una correzione in corsa, forse in attacco, per schierare al fianco di Pazzini e Bojan, magari un puntero di maggiore affidamento. E se Galliani promette qualche ridotto investimento vuol dire che Berlusconi («era dispiaciuto») è pronto a rimettere mano al blocchetto degli assegni.

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