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Tra Allegri e Agnelli chi fa la prima mossa?

Tecnico e presidente sono sempre in attesa del vertice. Su Conte l'Inter è pronta allo scatto

Tra Allegri e Agnelli chi fa la prima mossa?

La Juventus e Massimiliano Allegri in un instancabile surplace. In attesa della prima mossa, come se chi la facesse dovesse poi assumersi le responsabilità delle conseguenze. Soprattutto in caso di separazione. La Signora che smentisce un'imminente divorzio ma senza fare percentuali, l'allenatore sulle sue, si fa per dire. I dirigenti bianconeri continuano a ribadire che si va avanti con Max, che non succederà niente, ma intanto si guardano in giro e sondano nomi. Chi sta intorno al tecnico di Livorno insiste nel dire che sarà sulla panchina bianconera anche nella prossima stagione. Ma c'è anche chi racconta un'altra verità. E più passano le ore, più si restringe il passaggio che porta al proseguimento di un rapporto lungo cinque anni. E che ha cementato soprattutto l'intesa tra presidente e allenatore, che hanno instaurato un rapporto che passa sopra tutto e tutti. La riprova è la cena post sconfitta con l'Atletico di Madrid al Wanda Metropolitano. Agnelli adesso vuole verificare di persona la convinzione del tecnico nel voler proseguire la sua avventura con la Juventus. Se solo percepirà qualche tentennamento, si saluteranno lasciando intatta la stima reciproca.

Allegri chiederà il rinnovo, un ritocco all'ingaggio da 7,5 milioni di euro. Ma non è una questione di soldi, piuttosto di condizioni e richieste tecniche. Max non si accontenta più di allenare i giocatori, vuole sceglierli. E dal mercato si aspetta rinforzi di qualità in difesa e a centrocampo. Anche l'equivoco tattico di Dybala entrerà nei discorsi, come i rapporti non idilliaci con qualche esponente come Cancelo e Pjanic. Così aumentano le percentuali che portano Allegri lontano da Torino. Anche perché il Psg è un'offerta mai smentita, quindi una tentazione anche se a Parigi gli sceicchi non hanno ancora deciso la sorte di Tuchel.

E la Juventus si guarda in giro. Solo allenatori top, il diktat che filtra dalle stanze della Continassa. Antonio Conte è stato il profilo più «consigliato» da Nedved e Paratici al presidente Agnelli fino a mercoledì, ma sembrerebbe che il brusco addio dell'estate 2014 sia al momento un ostacolo insormontabile per il ritorno del tecnico pugliese. Sul quale c'è forte l'Inter, con Marotta che vuole portare Conte a Milano. Zhang padre e figlio dalla Cina avrebbero anche già dato il via libera all'ad. Ma l'ex ct della Nazionale vuole prendersi qualche giorno per la scelta definitiva, dopo aver escluso la Roma.

E così inizia il giro d'Europa a caccia dei profili all'altezza della Signora di Cristiano Ronaldo. Il «piemontese» Pochettino, che piace anche al Milan, pochi minuti dopo aver conquistato la finale Champions con il Tottenham, ha ammesso che potrebbe lasciare Londra a fine stagione. Contro gli giocano le polemiche contro la Juve dopo gli ottavi della passata edizione. Più difficile ancora smacchiare il passato della «provocazione» Mourinho. Un incubo da far digerire alla piazza. Niente a che vedere con il «sogno» Guardiola. Mihajlovic sarebbe «spiazzante» come l'Allegri erede di Conte cinque anni fa. I tifosi? Un grande club va dritto per la sua strada. Comunque il «dna bianconero» di Deschamps resiste di fronte a tutti questi nomi.

Una giostra, che aspetta solo la prima mossa tra Agnelli e Allegri per iniziare a girare.

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