Il numero 11 entra al minuto 11 della ripresa. Non più Ibrahimovic, tocca a Giampaolo Pazzini, San Siro prima applaude poi intona cori contro Inter e Cassano. Lo scambio rossonerazzurro è ancora protagonista a Milano, tanti gli striscioni di benservito per il barese, «ingrato» tra i più gentili, irripetibili molti altri. «Cassano sopra di te solo Cecchi Paone» strappa più di un sorriso, «Interista diventi Pazzo» e «Meglio un Pazzo sano che un sano pazzo» sono invece un chiaro sfottò ai cugini, meglio guardare avanti, a chi c'è.
O a chi ci sarà. Il proposito della curva Sud è chiaro: «31 agosto attendiamo fiduciosi», attesa di un colpo di coda in questi ultimi 5 giorni di trattative. Poi tireranno le somme.
Atteggiamento tutto sommato in linea con Massimiliano Allegri che dopo lo 0-1 casalingo si presenta ai microfoni comunque sorridente: «Non rimprovero niente ai miei ragazzi. Abbiamo giocato col cuore, non potevamo fare molto di più». Un rimbrotto a Robinho, «Forse mi ha bruciato un cambio», e un occhio al mercato: «Intanto i ragazzi non devono abbattersi poi con la società vedremo cosa serve e cosa riusciremo a trovare». La linea dello spogliatoio prevede niente drammi.
Si cerca un altro attaccante oltre all'obiettivo Kakà, Adriano Galliani ne ha parlato a Sky: «Il Real lo vuole cedere a titolo definitivo, noi lo vogliamo in prestito. Se cambiano idea mi fiondo a Madrid a trattare, se no niente».
Su Cassano, Galliani (che ha lasciato la tribuna al 33' della ripresa) ha prima abbozzato un catenaccio («Preferisco non parlarne»), poi si è lasciato scappare qualcosa: «È la prima volta che un giocatore che va via dal Milan mi critica e spero sia anche l'ultima. Figuriamoci se nel 2011 prometto un prolungamento di un contratto che scade nel 2014. Chiunque capisce dove sta la verità». A meno di altre Cassanate, la contesa si chiude qui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.