TorinoNon siamo all'Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam. Più banalmente, però, Maurizio Sarri prova a lanciare il suo Empoli verso l'impresa di fare risultato allo Stadium contro la Juventus tritatutto. «Non dovremo farci impressionare dallo stadio o dal nome dell'avversario: vorrei andassimo in campo con spensieratezza e la follia di provarci». Termine appropriato per svariati motivi, non ultimo quello per cui nei nove precedenti ufficiali i toscani non hanno mai vinto a Torino: otto infatti i successi bianconeri, più un pareggio risalente alla stagione 1998-99. Altro? La Juventus non subisce gol da 394', dal momento che l'ultimo a bucare la rete bianconera è stato Salah il 5 marzo scorso, in coppa Italia: da lì si contano i restanti 34' del match contro la Fiorentina più le gare contro Sassuolo, Palermo, Borussia Dortmund e Genoa. Dopo di che, con un gentile pensiero a Lotito, l'Empoli fa bene a crederci perché sì e basta. Pur se la Signora, in serie A, è imbattuta in casa dal match del 6 gennaio 2013 contro la Samp: da allora si contano 38 vittorie e 4 pareggi. Non è poco e, anzi, è il ruolino di marcia di una squadra che in Italia ha distrutto la concorrenza senza se e senza ma.
Nel suo piccolo, però, la squadra di Sarri (con in vetrina il gioiellino Rugani, prossimo centrale difensivo juventino) non perde da otto giornate durante le quali ha raccolto 3 vittorie e 5 pareggi, allontanandosi dalla zona più calda della classifica e permettendo anche al suo allenatore di entrare nel giro dei tecnici più ricercati.
«Siamo alla stretta finale - è il pensiero di Allegri -. In due mesi ci giochiamo tutto». Nove partite in 28 giorni, con passaggio (non gita) a Firenze martedì nel ritorno della semifinale di coppa Italia e doppia sfida al Monaco per sognare la semifinale di Champions. Testa bassa e pedalare, senza distrazioni («non è tempo di pensare al rinnovo del mio contratto») né concessioni agli alibi (leggi: infortuni). Intanto, il campionato: Empoli stasera e trasferta a Parma sabato prossimo, «due partite che valgono due terzi dello scudetto, per il quale mancano quattro vittorie. La nostra condizione mentale è buona, ma deve diventare ottima». Il che fa rima con continuare a vincere, anche per 1-0 ovvero con il risultato verificatosi nelle ultime tre partite di campionato. «Avere tutti presenti sarebbe stato meglio, soprattutto a metà campo dove si corre di più. Ma i giocatori che ho a disposizione bastano e avanzano». Né si può dire altrimenti. Comunque sia, al di là dei proclami ottimistici che lo volevano in campo già il 18 marzo contro il Borussia Dortmund, Pirlo rimarrà seduto e idem farà Marchisio: «Andrea è in ritardo e noi vogliamo tutelare al meglio il suo problema al polpaccio: quasi sicuramente salterà anche la trasferta a Firenze. Per quanto riguarda Marchisio, invece, vedremo se sarà a disposizione con i viola: a livello psicologico, per lui non è stato comunque facile passare da un crociato rotto a un ginocchio sano». Nessuna polemica però con la Nazionale per quello che è stato un vero caso e un mezzo casino: «Ero dispiaciuto per quanto successo, ma l'importante è che ora lui stia bene. Un regalo da parte mia a Conte, per ringraziarlo delle dimissioni dalla Juve? Io non devo fare nulla: sono cose che capitano nella vita e credo che adesso siamo entrambi contenti di ciò che abbiamo». Magari Conte con qualche down di troppo...
Quanto alla Juve odierna, Tevez dovrebbe essere
al suo posto nonostante il fuso orario ancora da smaltire del tutto e farà coppia con Llorente. Per il resto, Ogbonna potrebbe dare il cambio a uno tra Bonucci e Chiellini, mentre in regia ci sarà uno tra Padoin e Vidal.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.