La Juve ha chiamato, Milan e Roma hanno risposto. Il campionato è vivo, evviva il campionato. E per una volta la testa della Signora è sulla lotta per il tricolore pur nella settimana della Champions, ché la povera Dinamo Zagabria attesa mercoledì allo Stadium non potrà essere altro che vittima sacrificale: ai bianconeri basterà vincere per assicurarsi il primo posto del girone e non c'è da dubitare che ciò accada, visto che i croati hanno collezionato solo sconfitte (cinque) e preso gol a grappoli (13) senza segnarne nemmeno uno.
Il match contro l'ex squadra di Mandzukic e Pjaca sarà però utile per tenere la testa sul pezzo e per approcciare nel modo migliore le due prossime sfide di campionato: il Toro domenica e la Roma sabato 17. Match seri, con i granata reduci dal ko di Marassi e i giallorossi che ieri hanno «finalmente» vinto una di quelle partite toste che fanno crescere il gruppo. La Juve però si è rialzata, mostrando contro l'Atalanta la miglior versione di sé, con Pjanic trequartista, un centrocampo pesante e una difesa in cui Rugani ha tirato la testa fuori dal guscio. Si sta guadagnando il rinnovo fino al 2021 e, se si confermerà ad alti livelli, anche gli acciacchi di Barzagli (in recupero) e Bonucci potranno essere attesi con maggiore serenità. Quanto al bosniaco, non ha la forza fisica di Pogba (non ci voleva un genio a capirlo) ma, se non deve rincorrere avversari e pallone, ha piedi che parlano (5 gol e 6 assist finora): potrebbe allora essere lui l'uomo chiave della Juve nuovo corso, intenzionata a tenere le marce alte in campionato come fatto negli ultimi anni dopo uno scappellotto. La partita di mercoledì sarà importante anche perché permetterà ad Allegri di rivedere Dybala, assente dal 22 ottobre: titolare oppure no, poco cambia. Conterà però averlo a disposizione quasi al meglio per gli impegni che seguiranno, ricordando pure la Supercoppa contro il Milan del 23 dicembre. Visto poi lo strapotere fisico e temperamentale di Mandzukic, Allegri si è pure lasciato prendere la mano: «In alcune partite e con un centrocampo costruito in un certo modo, potremo anche giocare con lui, Higuain e lo stesso Dybala».
Suona quasi come una minaccia per la concorrenza, pur se il Pipita non segna da 297': «Si vuole trovare un problema ogni tre giorni chiude Allegri - Quando è stato capocannoniere negli ultimi tre anni, non ha vinto lo scudetto».
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