
"Da oggi non si può più scherzare". L'incipit di Max Allegri è da primo giorno di scuola e sembra disegnare la parabola personale di chi lasciò il calcio italiano alzando la coppa Italia con la Juve con la sceneggiata a Giuntoli e rientra nel grande circo prendendo posto in tribuna (per scontare la vecchia squalifica). Il Milan non può più scherzare perché da questa sera a San Siro - con 65mila spettatori - prende il via la stagione che deve riportare il club al centro del villaggio e fuori "dalla mediocrità" (testo di Luka Modric). Il rivale è il Bari per il quale, aggiunge ancora Allegri, "bisogna avere il massimo rispetto" e la maxi affluenza non deve certo meravigliare. Il precedente Milan-Bari di coppa Italia (gennaio 2011), proprio con Max alla guida, registrò meno di 10mila paganti. "Perché si giocò d'inverno, al freddo di Milano" la spiegazione elementare e convincente al tempo stesso che documenta anche il tasso di grande curiosità presso il popolo rossonero per capire a che punto sia l'allestimento del nuovo team a una settimana dal debutto in campionato con la Cremonese. "Bisogna avere una squadra attenta, generosa e ordinata" i tre aggettivi scelti per spiegare i connotati principali durante l'intervista concessa al canale tv rossonero e registrata nello studio di casa Milan, quasi a sottolineare anche in questo senso la perfetta sintonia tra uffici e squadra, tra dirigenti e allenatore.
Il programma della prima serata milanese del nuovo Milan prevede anche la presentazione dei nuovi arrivati 25 minuti prima del via così da battezzare anche coloro - tipo Modric o gli ultimi arrivati - non ancora pronti per giocare a tempo pieno ma che devono capire perfettamente cosa vuol dire atterrare nel mondo Milan. "Abbiamo tre obiettivi": nella sua sintesi perfetta Allegri mette in fila coppa Italia ("prima nessuno se la fila, poi a maggio tanti la scoprono"), Supercoppa d'Italia (a gennaio in Arabia) e il campionato per il quale continua a ripetere il suo mantra ("dobbiamo arrivare tra i primi quattro") che non è - occhio a Napoli e Inter - un semplice gioco a nascondino. Il gruppo non è ancora completo, manca il centravanti da aggiungere a Gimenez e forse per Hojlund i giorni trascorsi invece di riscaldare la pista la raffreddano perché se "uno non sente l'arrivo al Milan come una spinta straordinaria" commenta qualche fonte. L'intesa con Tare è perfetta e Max lo ripete puntualmente ("ha lavorato molto bene") per accreditare la compattezza, primo segnale autentico di un cambiamento avvenuto rispetto alla passata stagione.
Con la rosa incompleta, bisogna fare i conti anche con il diverso chilometraggio della preparazione, di qui probabilmente il ricorso a un sistema di gioco (3-4-1-2) che non prevede centravanti ma una coppia di attaccanti (Leao e Pulisic) più l'inserimento di Loftus Cheek. "La fase difensiva va migliorata" avverte ancora Max il quale sa che dalla resa di quel reparto può e deve passare il risultato finale. L'entusiasmo del pubblico (già esaurito per la Cremonese, toccata quota 35mila negli abbonamenti) non può far passare sotto silenzio la decisione della curva sud resa pubblica con una nota, di disertare l'appuntamento per via dei provvedimenti "di repressione cieca e senza logica" adottati dal club su indicazione della procura della Repubblica a seguito della famosa inchiesta penale.
"Ci dispiace per mister e squadra, buon teatro a tutti" la chiosa finale che segnala, sul punto, l'inizio forse di un nuovo clima, niente più tamburi, cori organizzati e striscioni, più famiglie. Meno stadio e più teatro insomma.Tv: Canale 5 ore 21,15