Milanello - Aspettando Kakà. Che rischia di diventare proprio come il meno noto Godot. Al Milan lo aspettano tutti a braccia più o meno spalancate. Berlusconi e Galliani innanzitutto che sono gli architetti dell'operazione, malgrado l'ad continui a scandire «È dif-fi-ci-lis-si-mo». Ma da ieri anche Allegri aderisce all'iniziativa. Dicono senza eccessiva convinzione ma in tempi di vacche magrissime anche uno stagionato agnello può soddisfare la fame di gol e di fantasia dei rossoneri. «Renderebbe più forte il Milan grazie alla qualità e alla professionalità» è il suo parere tecnico che offre l'immagine di un club con una sola voce, un solo volante, un solo giudizio. Al contrario di quel che accade dalle parti di Torino bianconera. «L'ho visto in un paio di recenti partite, non mi sembra così in ritardo, ha giocato poco negli ultimi 2 anni, questo sì ma darebbe entusiasmo all'ambiente, ai tifosi e offrirebbe auto-stima alla squadra» la convinzione collettiva che diventa del tecnico livornese, uscito rafforzato dal vertice di giovedì pomeriggio ad Arcore. «Ho trovato un Berlusconi sereno, dotato sempre della grande passione per il Milan, che considera una sua creatura. Ha voluto sapere delle dinamiche dello spogliatoio» il rapporto sull'incontro da cui è nata la proposta Kakà di non semplice realizzazione. Per un motivo: perché il Real (Ancelotti ha dato via libera) può anche concedere la cessione gratuita del brasiliano ma il papà di Riccardo (che governa tutti i suoi averi) deve rinunciare a 10 milioni quasi netti l'anno. Al Milan di questi tempi non possono permetterselo per due motivi: per non sforare il montepremi stipendi e per evitare che il più pagato attualmente, Balotelli, si presenti in sede per reclamare l'adeguamento.
E se dunque alla fine Kakà non dovesse arrivare? Allegri è pronto anche a questa eventualità dopo aver dato un riconoscente addio a Boateng, accolto con un sorriso Matri («ottimo acquisto, ottimo professionista e ottimo ragazzo»), e preso atto dello scambio Antonini-Birsa. «Faremo con le nostre forze a disposizione: Robinho, Saponara e Montolivo le scelte possibili» il suo orientamento. Che prevede fin da stasera, col Cagliari, il debutto del capitano nel ruolo che in Nazionale gli ha confezionato su misura Prandelli. Aspettando Kakà, Allegri disinnesca definitivamente la mina della sua intemerata di mercoledì notte («una battuta e basta») e anche la precarietà del suo contratto in scadenza («ne parlerò il 19 maggio» è la promessa solenne). «Non ho mai chiesto il rinnovo perché voglio completare il lavoro iniziato l'anno scorso» è il proposito avvitato su altri giudizi sparsi di mercato che offrono risposte ai quesiti più attuali. Perché Matri, un attaccante, e non un difensore? «Perché non sappiano quando tornerà Pazzini, che l'anno scorso ha fatto 15 gol. Siamo rimasti senza quei 15 gol» la riflessione.
«Da gennaio 2013 a fine torneo, la difesa ha preso 12 gol, un record positivo. I due centrali sono tra i migliori in circolazione, per migliorarla bisognerebbe prendere Thiago Silva. Ma ricordo che anche Thiago, se difende da solo, prende gol» la risposta più attesa.
Aspettando Kakà è il caso di concentrarsi sul Cagliari. «Anche perché il nostro, dopo lo scivolone di Verona, comincia stasera» è l'ultimo avvertimento di Allegri. Basta niente per tornare sulla graticola o sul gommone in mezzo al mare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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