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All'ultimo chilometro il Milan perde i pezzi: anche il Faraone va ko

Montolivo stagione finita. El Shaarawy caviglia infiammata. E Barbara Berlusconi dà una mano ad Allegri: "È l'uomo giusto per lavorare con i giovani"

All'ultimo chilometro il Milan perde i pezzi: anche il Faraone va ko

Sotto lo striscione dell'ultimo chilometro, il Milan continua a perdere i pezzi. Ieri l'altro Riccardo Montolivo, diagnosi temuta e confermata puntualmente dagli accertamenti eseguiti 24 ore dopo: lesione muscolare, per lui la corsa è conclusa, può dedicarsi alla Nazionale e alla Confederation cup. Ieri l'allarme è scattato per El Shaarawy, preso di mira da una infiammazione alla caviglia destra. Più cauto lo staff sanitario: decisione rinviata a questa mattina. Il rischio che il ragazzo con la cresta a mezz'asta possa saltare la sfida col Toro è concreto. Spiegabile questo cedimento, muscolare in un caso: i due, Montolivo ed El Shaarawy, sono i rossoneri col maggior numero di presenze nella stagione. Le ultime esibizioni hanno tradito la stanchezza evidente: col Catania Montolivo, per la prima volta, è stato poco lucido e preciso nei passaggi, El Shaarawy davanti alla porta si è segnalato per un paio di "mozzarelle" finite in bocca al portiere. A piedi, dopo l'accidente accusato a Torino, è rimasto solo Ambrosini, il capitano. L'altro grande vecchio del Milan, Abbiati, il portiere, è pronto a tornare. È il prezzo pagato alla clamorosa rimonta: 55 punti in 26 partite, le ultime 26, una media da scudetto pieno, dopo quella sciagurata partenza, 7 punti in 8 partite, da retrocessione sparata, che avrebbe steso anche un toro di squadra.

Non il Milan di Allegri che continua a perdere pezzi ma nel frattempo continua ad incassare attestati di stima e di fiducia che non possono passare inosservati. Non conta tanto quello del gruppo (ieri è stato Pazzini ad esaltarne il ruolo), conta invece quello firmato da Barbara Berlusconi, figlia del presidente Silvio, componente del cda rossonero, intervistata a Macherio da Mauro Suma, direttore di Milanchannel. Non ha scelto di intervenire nelle vicende del Milan per una banale coincidenza: è stata una mossa studiata a tavolino. Con l'intento dichiarato di cementare il gruppo nel passaggio decisivo teso a raggiungere il terzo posto, «traguardo decisivo», per il bilancio, per il blasone del club più titolato al mondo, per la Champions ma non solo. Tanti, troppi i destini che si intrecciano con questo risultato capace di trasformare una stagione nata tra scelte rivoluzionarie e dolorose nella scoperta di un nuovo, esaltante orizzonte. «Il pareggio di bilancio non è stato un risultato occasionale ma strutturale perciò è di grande valore strategico» uno dei passaggi utilizzati da Barbara per sottolineare la differenza rispetto alla concorrenza italiana e straniera, «se non cambiano strategia sono destinati a fallire» il pronostico.

Il modello di riferimento, davanti agli occhi, è quello tedesco, rilanciato dalla finalissima Champions, in grado di coniugare risultati sportivi con quelli finanziari. «È la smentita di una stanca e vecchia retorica» la chiosa della Berlusconi, pronta anche a distribuire giudizi positivi sull'inserimento di Balotelli nel gruppo: «noi qui vediamo un ragazzo che si allena con serietà, sempre in testa al gruppo quando la squadra corre a Milanello ed è ben voluto da tutti, in campo lotta e si impegna dal primo all'ultimo minuto». Ma forse il passaggio chiave dell'intervista è sistemato dentro la risposta più attesa e più rischiosa (domanda: «Nelle ultime settimane si è parlato con più insistenza di divergenze tra suo padre e Allegri: come è la situazione?, il tecnico resterà?»).

Barbara Berlusconi ha fatto appello all'unità del Milan qui inteso come squadra, tecnico e società, prima di chiudere con un giudizio sul lavoro del livornese. Eccolo: «In questa stagione di profondo cambiamento ha saputo superare tante difficoltà e ha ben lavorato con i giovani che sono il nostro futuro». Un sostegno firmato Berlusconi.

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