Ancelotti, primo ko ma fa soffrire Pep fino alla fine

Dopo due vittorie di fila alla guida dell'Everton, Carletto si ferma contro il City di Guardiola

Ancelotti, primo ko ma fa soffrire Pep fino alla fine

Guardiola batte Ancelotti, ma non è una sorpresa. Manchester City-Everton finisce 2-1, con qualche patema per il City dopo il gol di Richarlison al 71°, semplicemente perché una squadra ha giocatori migliori dell'altra e negli ultimi mesi li ha utilizzati in maniera più efficace: se non fosse stato così, del resto, l'Everton dieci giorni fa non avrebbe chiamato il tecnico emiliano per sostituire Marco Silva.

Dopo due vittorie consecutive l'Everton si è fermato in una partita anomala in cui entrambe le squadre hanno iniziato con la difesa a tre: una rarità per il City e Pep Guardiola, una consuetudine che i blu di Liverpool avevano avuto invece a tratti lo scorso anno con Silva. Era il primo confronto tra i due allenatori, vincitori di un totale di 5 Champions League, dopo un memorabile 4-0 esterno che nell'aprile del 2014 il Real Madrid di Ancelotti inflisse al Bayern di Guardiola. Ed è stato il penultimo appuntamento di una giornata spossante, con partite in quattro orari diversi e la chiusura, all'Emirates Stadium di Londra, con Arsenal-Manchester United. In cui si è nuovamente distinto, per la sua assenza, Paul Pogba, poche ore dopo le parole di forte critica del suo procuratore Mino Raiola sulla struttura del club, che a suo avviso sarebbe in grado di rovinare anche Maradona, Pelé o Maldini. Pogba sembrava essere tornato in auge un anno fa, con l'arrivo di Ole Gunnar Solskjaer al posto di José Mourinho, ma l'infortunio di tre mesi fa, il mancato rientro e una serie di comportamenti sospetti, come l'assenza a Burnley il 28 dicembre per poi giocare una partita benefica in Francia il giorno dopo, hanno creato un nuovo caso che potrebbe avere sviluppi nell'attuale mercato.

Nel quale potrebbe già muoversi proprio l'Everton, che i mezzi li ha, avendo speso oltre 220 milioni di euro nelle ultime due stagioni, con un saldo negativo di 110 milioni: spesi male, visti i risultati, ed anche per questo è arrivato Ancelotti.

Un compito gravoso e prestigioso in un campionato difficile: lo sapeva bene anche Mourinho, che dopo l'arrivo al Tottenham il 21 novembre aveva risollevato la squadra - e specialmente Dele Alli - ma ha ora ottenuto solo un punto nelle ultime due partite, entrambe trasferte, a Norwich e Southampton. E ieri è stato pure ammonito per aver «sbirciato» gli appunti del collega avversario in panchina.

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