Argentina all'ultimo respiro. Decide Di Maria al 118°

La nazionale di Messi evita di un soffio i calci di rigore. Clamoroso palo dello svizzero Dzemaili al 120'

Argentina all'ultimo respiro. Decide Di Maria al 118°

Dopo Brasile e Germania, anche l'Argentina si qualifica per i quarti di finale della Coppa del Mondo tra mille sofferenze. L'Albiceleste supera 1-0 la Svizzera dopo i tempi supplementari grazie ad un gol di Angel Di Maria su assist di Leo Messi. Un'autentica battaglia quella andata in scena all'Arena Corinthians di San Paolo, con il pubblico brasiliano in massa a fare il tifo per gli elvetici. Ma alla fine gli argentini ce l'hanno fatta a conquistare i quarti.

In campo il ct Sabella presenta la solita Argentina con il 4-3-3 tanto caro a Messi. Un unico interprete cambia con l'infortunio patito da un Aguero, a dire il vero sin qui molto deludente, con il Pocho Lavezzi che ne prende il posto nel terzetto offensivo composto con Higuain e la Pulce. In mezzo, come sempre, costruzione ed interdizione affidata a Gago, Mascherano e Di Maria. Dietro confermatissima una difesa non eccezionale, ma che fin qua ha bene impressionato. Lo dimostra un Romero che, disastroso nella sua esperienza doriana, in Brasile ha ritrovato sicurezza e continuità, in mezzo il neo Zenit Garay e il napoletano Fernandez; maggiore spinta in avanti richiesta sugli esterni a Zabaleta e Rojo. Costretto a fare i conti con gli infortuni anche Hizfeld che deve rinunciare all'infortunato Von Bergen, sostituendolo con il giovane Fabian Schär del Basilea. Linea mediana composta dai "Napoletani" Inler e Behrami, e terzetto ad ispirare Drmic, unica punta, dove spicca il talento di Shaqiri a cui si affiancano il non meno bravo Xhaka e la punta del Friburgo Mehmedi.

Match che parte con la squadra di Sabella a fare il match, ma scarsamente incisiva in avanti per effetto di una Svizzera equilibrata e più attenta che in altre circostanze. Partita bloccata con il primo tiro che si registra solo al 10' con Inler che dalla distanza conclude alto. Per vedere l'Argentina occorre attendere il solito Messi, il cui traversone trova un Benaglio attento. Sudamericani sempre a sprazzi con Di Maria, al 13', a trovare quasi con una straordinaria sventagliata Higuain un attimo in ritardo e poi con l'ennesimo traversone preda del portiere elvetico. Albiceleste che vive sulle invenzioni di un Messi raddoppiato, quando non triplicato, ma stoppata sempre al limite e Svizzera che costruisce l'azione più pericolosa della prima frazione. Tocca al Messi rossocrociato Shaqiri, fare il vuoto sulla destra, bevendosi Rojo, entrare in area, appoggio dietro per la conclusione immediata di Mehmedi, potente ma troppo centrale che chiama alla respinta di piede Romero, pallone che arriva a Lichtsteiner, la cui conclusione viene bloccata da Romero. Occasione Svizzera e replica Argentina che arriva su corner. Angolo battuto a rientrare, irrompe Garay che sfiora un pallone che meritava miglior sorte, attraversando poi l'intera area.

Argentina in avanti e contropiede svizzero che sta per divenire letale. E' sempre Shaqiri a cambiar gioco sulla sinistra per Drmic che, con un paio di metri sui difensori, potrebbe fare praticamente tutto. Il bomber del Norimberga sceglie la cosa peggiore con un pallonetto da fuori che consegna il pallone fra le mani a Romero. Come nella precedente occasione Svizzera e immediata risposta sudamericana. Al termine di un tentato fraseggio in area, pallone respinto per la conclusione fiacca di Di Maria parato agevolmente di Benaglio.

In un mondiale in cui il Cile al 120' rischia il colpaccio con il Brasile, la Nigeria domina, nel primo tempo, la Francia e la Germania soffre le pene dell'inferno con la Nigeria, quasi non sorprende che la Svizzera, nella prima frazione, inchiodi Messi & C. sullo 0-0, creando le due occasioni più pericolose. Per gli uomini di Sabella, anche deludenti questo pomeriggio, prosegue il trend di prestazioni anonime; una formazione, quella albiceleste, che, probabilmente, troverà la solita invenzione di uno dei suoi tanti assi, ma che è ben lontana dall'essere una grande formazione, seppur in un Mondiale in cui di “Signore squadre” sembrano non essercene. Per la squadra di Hizfeld buone sensazioni con l'unico neo, in una squadra multietnica ricca di qualità, in attacco, dove non c'è nessuno in grado di buttarla dentro.

Si ricomincia con gli stessi 22 e sono i rosso crociati a partire meglio. Dopo una punizione interessante, al 49' è ancora Drmic a sciupare un buon pallone che Shaqiri gli aveva appoggiato in area. Attaccanti elvetici veramente tallone d'Achille della formazione di Hizfeld.

Passato il pericolo, Argentina che si ritrova e sembra dar l'impressione di voler premere sull'acceleratore. Prima al 57' è un traversone insidioso a chiamare Benaglio alla respinta, sul pallone Di Maria, il cui tiro viene murato dalla difesa. Dal 60' in poi altre tre occasioni rete per i Sudamericani in pochi minuti, prima è Rojo ad impegnare Benaglio con Schär ad allontanare il pericolo; due minuti dopo, splendido colpo di testa di Higuain con Benaglio che alza in angolo. 68' ed è Messi a raccogliere una palla fuori area, stop di petto e conclusione al volo, con sfera che sfiora la traversa. Risultato che non si sblocca e allenatore argentino che si gioca Palacio, dentro per un deludente Lavezzi. Trenta secondi ed è proprio il Nerazzurro ad essere anticipato di testa dal compagno Zabaleta su un cross morbido di Messi, pallone fuori ed ennesima occasione sciupata.
Ora Argentina più determinata nel trovare il vantaggio e Svizzera in difficoltà nel contenere. Ed è sempre la Pulce che rischia di sbloccarla al 78', con l'asso catalano a stoppare, solita serpentina in area, dopo aver saltato Behrami, e conclusione sul primo palo ben respinto da Benaglio, bravo ad anticipare anche Palacio sulla possibile ribattuta. Negli ultimi 10 minuti pressione argentina anche se velleitaria e l'occasione più pericolosa arriva sulla testa di Schär che al 90' conclude alto, un'occasione che avrebbe potuto essere gestita meglio.

Inizio del supplementare e subito pericolosa l'Argentina con due corner pericolosi, con Garay sempre a spingersi avanti sui calci piazzati. Una Svizzera a corto di ossigeno, nella fine dei tempi regolamentari, sembra ora aver recuperato, almeno parzialmente, con Lichtsteiner a correre sull'out e centrare pericolosamente per Seferovic. Ancora Garay, paradossalmente il più pericoloso dei sui, al 95',
a colpire di testa per la consueta replica di Benaglio. Si chiude la prima frazione con gli uomini di Hizfeld che sembrano averne di più. Secondo tempo che si apre con l'ingresso di Biglia per uno stremato Gago. Con l'inserimento del laziale, inoltre, Sabella si proietta già ai penalty, inserendo un rigorista. Un paio di minuti e ancora Benaglio sugli scudi con una grande parata su staffilata di Di Maria nel sette. Portiere elvetico veramente tra i mgiliori oggi. Argentina che si aggrappa alle velocità di Di Maria per evitare i penalty, ma la Svizzera tiene con Dzemaili, subentrato a Mehmedi a rappresentare il quinto napoletano di un ottavo che si tinge d'azzurro.

Quando tutti attendono i rigori la solita invenzione di Messi, bravissimo a saltare un'entrata killer, attendere l'inserimento di Di Maria che trova il palo più lontano. 118' e match, per quanto assurdo, tutt'altro che finito. Prima con Svizzera in avanti e su corner palla a Dzemaili che centra il palo e sulla ribattuta conclude fuori. Azione successiva e con Benaglio in avanti, Di Maria recupera il pallone, scarta un avversario e tenta un goal da 60 metri con palla che si spegne di un niente fuori. Al 123' Shaqiri su punizione e la barriera respinge. Finisce qui l'avventura di una bella Svizzera, Argentina ai quarti attesa da una tra Belgio e Usa

In un Mondiale in cui di squadre perfette non ce ne sono, anche l'Argentina dimostra di non esserlo, ma dimostra, altra costante di questo Brasile 2014, come alla fine i match li decidano i fenomeni. Anche oggi, in un match in cui, comunque, l'Albiceleste avrebbe leggermente prevalso ai punti la differenza la fanno i campioni e la fortuna. Se il Brasile era stato salvato da una traversa, l'Argentina viene graziata da un palo, da non più di un paio di metri, di Dzemaili.

Ora comprendere chi possa vincere in questa rassegna mondiale diventa sempre più un'enigma, anche se i legni a favore delle sudamericane sembrano dimostrare che il "Dio del pallone" la sua scelta l'abbia già operata.

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