Operazione Champions 2 punto 0. Perché quest'anno l'Atalanta sarà inevitabilmente un passo avanti rispetto a quella imprevedibile e sfrontata dello scorso anno. Al debutto nella grande coppa i bergamaschi hanno fatto di tutto: sono partiti prendendo scoppole a destra e a manca, si sono riabilitati all'ultimo respiro, sfruttando anche l'indispensabile aiutino della fortuna e la combinazione di certi risultati, poi hanno iniziato a volare vincendo in Ucraina e in Spagna prima di cadere a un filo dal traguardo nel quarto di finale beffa con il PSG.
Dunque l'Atalanta riparte da qui, ma come sarà? «Sarà un'Atalanta con un anno di esperienza in più in Europa» ha detto Gasp. Per cui più attenta ma conscia di non poter più sfruttare l'effetto sorpresa perché non sarà sottovalutata da nessuno e tantomeno considerata il parente povero del calcio europeo che per un anno si vuole regalare un posto al banchetto di nozze. Quest'anno la Dea ha la consapevolezza del proprio potenziale, non cerca convalide, parte da dati di fatto che la qualificano come mina vagante non solo del girone nobilissimo di Liverpool e Ajax, ma magari di tutta la coppa. Perché se l'anno scorso la qualificazione è stata un'impresa storica, quest'anno può anche rientrare tra gli obiettivi dei bergamaschi, visto che l'Ajax non è più la squadra dei ragazzini terribili di due anni fa e il Midtjyilland danese, avversario di questa sera, tanto difficile da pronunciare quanto da scrivere, al debutto in Champions è un oggetto misterioso, uscito dall'anonimato europeo applicando al calcio il metodo statistico riuscito nel baseball agli Oakland Athletics, quello da cui è nato il film Moneyball con Brad Pitt. E infatti la squadra di Herning, cittadina di 60mila abitanti a 300 km da Copenaghen, dalla parte opposta della Danimarca, nata solo nel 1999 è riuscita a vincere tre scudetti negli ultimi cinque anni applicando lo scouting algebrico per fare strada recuperando giocatori magari scartati da altri. Vedremo stasera come risponderà Gasperini (che lascia a casa Malinovskiy) alle statistiche danesi, ma certamente il debutto stagionale in Champions non poteva essere più soft. Anche se l'Atalanta arriva dalle quattro scoppole di Napoli («una giornataccia...
») che possono aver lasciato intontiti il Papu e compagni. La Dea però ha dimostrato sempre di saper reagire anche ai rovesci improvvisi: lo fece alla grande dopo i 4 gol di Zagabria e i 5 di Manchester dello scorso anno, può farlo anche oggi.
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