L'attesa rinascita che non c'è stata. Manovra lenta e prevedibile, poche idee, squadra lunga e distratta. Il Milan di Atene non vince e nemmeno convince: lo 0-0 in casa dell'Aek non chiude il discorso qualificazione nel girone D di Europa League e, soprattutto, lascia appeso ad un filo che diventa sempre più sottile il tecnico Vincenzo Montella. Tanto che, nel finale di gara, la discesa in panchina del direttore sportivo Massimiliano Mirabelli è da leggersi come un ulteriore tentativo per dar forza ad un gruppo apparso alla deriva: «Questa squadra potrà aprire un buon ciclo le parole di quest'ultimo perché sta dimostrando di avere una sua identità». Sarà. Chiaro però che l'entusiasmo, senza risultati, si allontana: «Ma la bacchetta magica non ce l'ha nessuno ha precisato ancora Mirabelli abbiamo bisogno di tempo, ma è anche giusto che i tifosi del Milan abbiano delle soddisfazioni».
Che, di certo, non hanno colto guardando la gara di Atene: primo tempo senza occasioni da gol, con un solo tiro in porta oltretutto senza troppa velleità da parte di Bonucci. Fortuna vuole che di fronte ci fosse una squadra abbastanza molle e poco propositiva. L'ingresso di Suso nella ripresa e il passaggio al 3-4-2-1, poi, ha dato vivacità ad una compagine comunque confusa: non sarà un caso se l'occasione migliore è capitata sui piedi di Montolivo, il più voglioso di riscatto dopo tanti mesi in panchina. Che, colto il palo con un tiro ad incrociare, si è disperato per un abbondante minuto.
Che questo possa essere il viatico ideale verso il recupero di quella parte dello spogliatoio del vecchio Milan? Forse, ma di certo il capitano si è guadagnato per ora la riconferma anche per la gara di domenica contro il Sassuolo, vista anche l'indisponibilità di Biglia. Sfida che potrebbe davvero essere decisiva per le sorti del tecnico.
Montella sarà chiamato a trovare l'amalgama tra tanti giocatori apparsi disuniti: da Bonucci a Cutrone, fino a Rodriguez, Silva e, nel finale di gara, Kalinic. Senza dimenticare Calhanoglu, talento che tarda a sbocciare e per il quale non sembra mai essere primavera.
Perché la storia recente del Milan parla chiaro: tolta la sfida contro il Chievo, sono arrivati due 0-0 contro l'Aek Atene e il ko interno contro la Juventus per 2-0. Tre partite, zero gol fatti e zero vittorie.
Atene, la città di due coppe Campioni rossonere, doveva essere un bivio ma non lo è stato. Anzi, è sembrato quasi più un ulteriore conferma di una squadra rimasta nel limbo che fatica a trovare una chiara identità.
Perché ancora una volta si sono visti tutti i limiti di questo gruppo: troppo Suso (e Bonaventura) dipendente, con un Chalanoglu inesistente e un'astinenza da gol tanto atavica quanto paradossale, visti gli ingenti investimenti estivi in quel reparto. E la società, Fassone in primis, non può permettersi di aspettare ulteriormente. Montella è avvisato, Gattuso scalpita. Il Sassuolo è già dietro l'angolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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