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Atto di fede in Di Maria. "Juve, ora vinci poco ma io non amo perdere"

L'argentino si candida a prendere per mano la Signora. Accelera la trattativa per De Ligt

Atto di fede in Di Maria. "Juve, ora vinci poco ma io non amo perdere"

Un corteggiamento durato (almeno) quaranta giorni. E infine andato a segno. Angel Di Maria indosserà la maglia numero 22 della Juventus: lo farà per la prossima stagione e poi chissà, «perché nel calcio le cose cambiano molto velocemente. Se rimarrò più a lungo? Mai dire mai». Inutile spostare il mirino troppo in là, né del resto avrebbe senso avendo a che fare con un giocatore di 34 anni che, in sede di trattativa, ha detto chiaro e tondo che si sarebbe impegnato per una stagione e basta. Meglio goderselo per quello che è: un meraviglioso quasi vecchietto dotato di un sinistro magico e per certi versi unico. Allegri ha spinto per averlo, Allegri lo ha avuto: lo piazzerà largo a destra, «la mia posizione preferita ha spiegato lo stesso giocatore perché posso poi puntare verso il centro e usare il mio piede migliore». Da lì, il tecnico toscano si aspetta di ricevere fosforo e tante giocate decisive. Quelle che hanno fatto innamorare il pubblico di Parigi e non solo. Buffon l'ha recentemente paragonato a Maradona per l'impatto che potrebbe avere sulla prossima serie A: «Ho un bel rapporto con Gigi (i due sono stati compagni di squadra per una stagione, ndr). É una persona fantastica, ci ho parlato il giorno della firma. Ci teneva che venissi qua: io sono tranquillo e pronto a dare il meglio. Sarò il Di Maria di sempre, quello elettrico che vuole vincere tutto ed essere un campione. A me non piace perdere: credo che la Juve mi abbia scelto per questo. E, quando una squadra così importante ti sta dietro quaranta giorni, è difficile dire di no. Ho aspettato un po' perché volevo godermi le vacanze con la famiglia, poi ho comunicato la mia decisione».

Facendo felice l'intero popolo bianconero, che già sogna i suoi assist per Vlahovic (incrociato ieri alla Continassa) e un tridente completato da Chiesa. «La testa adesso è solo per la mia nuova squadra di club. La Nazionale argentina arriverà a suo tempo: non penso certo di approfittare della Juve per arrivare pronto al Mondiale. Voglio aiutare anche i giovani che abbiamo in squadra. Negli ultimi due anni la società non ha vinto molto, ma c'è voglia di tornare ai livelli di sempre». Avanti, allora. Con però anche la consapevolezza che il mercato bianconero sia ben al di là dall'essere terminato. Ieri per esempio è arrivato a Torino l'ex bianconero Salihamidzic, oggi ds del Bayern Monaco più che mai interessato a De Ligt: per cento milioni o poco meno il trasferimento si farà.

Facendo quindi partire la caccia a uno tra Koulibaly (che però preferirebbe la Premier), Bremer (Inter permettendo), Milenkovic (Fiorentina) e Kimpembe (Psg).

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