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Un audio svela il pasticcio di Spezia

L'ok in sala Var sul gol di Acerbi frainteso da Pairetto. "Blackout di comunicazione"

Un audio svela il pasticcio di Spezia

Il percorso difficile ma encomiabile di aprirsi al mondo esterno va avanti. Gli arbitri ammettono gli errori e rendono più trasparente la loro azione. Ieri a Coverciano incontro di fine stagione per discutere di tutto, con i vertici Aia schierati: il presidente Trentalange, il vice Baglioni e il designatore Rocchi. Tanti numeri, dati interessanti, ma la polpa sono gli audio, i colloqui tra Var e arbitro nei casi scottanti. Spezia-Lazio su tutti, gol di Acerbi convalidato nonostante un fuorigioco impossibile da non cogliere davanti al video: «Oh, santo Dio, perché ha ripreso il gioco? No, no!». Lo scambio fra gli studi di Lissone e Pairetto al «Picco». Rocchi non si è nascosto: «Ho fermato tutti, è stato un black-out comunicazionale inaccettabile. Pairetto è bravo ma in quel caso».

In tutto 27 video analizzati con la madre di tutti gli errori al «Picco». E lo stop per Pairetto (arbitro), Nasca (Var), gli assistenti (Perrotti e Affatato) e l'Avar (Valeriani) più il tecnico. Tutto per colpa di un ok pronunciato in sala Var nella concitazione che ha indotto Pairetto a proseguire.

Rocchi ha parlato da padre di famiglia. Ha criticato i suoi quando ha sbagliato, ma poiché la stagione è finita benissimo e soprattutto è stata all'insegna di un grande rinnovamento ha inviato un gigantesco ringraziamento alla sua squadra: «È stata un'annata molto complessa. Sanno tutti che siamo davanti a un ricambio generazionale che può portare ad un gruppo di livello eccelso nei prossimi 3-4 anni. Arbitri con la a maiuscola ci sono, forse certe mie parole erano state interpretate in maniera differente: arbitri con due a maiuscole addirittura. In questo gruppo ci sono dei talenti incredibili: c'è stata una grande fetta di calcio che ci ha supportato, mentre altre componenti ci hanno creato grossi problemi. Poi la stoccata: Non faccio nomi perché basta ricordare, ma ogni volta che finiva una partita».

Il presidente Trentalange ha spiegato come il tema della violenza sui giovani arbitri nei campetti di periferia sia diventata questione politica, infatti è sbarcata alle camere, e tra poco ci sarà una iniziativa legislativa che mirerà all'inasprimento delle pene.

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