Avanti l'Inter sprecona. Il vero panzer è Lukaku

Belga da record: da nove gare di fila a segno in Europa League. Con il Bayer quanti gol sbagliati

Avanti l'Inter sprecona. Il vero panzer è Lukaku

Dopo Atalanta e Getafe, l'Inter batte anche il Leverkusen: non 3 semplici indizi, ma 3 rotonde vittorie che provano come la squadra nerazzurra sia sbocciata al culmine di una stagione infinita. A Dusseldorf finisce 2-1, ma la semifinale di Europa League è strameritata, più del punteggio che potrebbe fare pensare a una partita equilibrata. Due rigori avrebbero potuto rendere più rotonda la vittoria nerazzurra, ma entrambi sono stati giustamente cancellati dal Var.

Stessa Inter per la terza volta di seguito: dopo 2 mesi spesi invano per inserire Eriksen, Conte s'è arreso all'evidenza e parte come aveva cominciato, ormai un anno fa, col solo Gagliardini in luogo di Sensi: meno fosforo ma più muscoli e contro questi tedeschi non è uno svantaggio. In difesa, confermato Godin al posto di Skriniar, ormai ex titolare e sul mercato. Partenza bellissima dei nerazzurri, Leverkusen preso a pallonate per 25 minuti: 2 gol fatti (Barella 15' e Lukaku 21'), altrettanti sbagliati (sempre Barella 20' e Lukaku 23'), a 2 passi dalla perfezione. Brozovic in pressione alta sul regista avversario, Godin, D'Ambrosio e Young, gli stessi Barella e Gagliardini, tutti puntuali e aggressivi: l'Inter corre e accorcia, si muove da squadra vera, toglie fiato e spazio all'avversario stordito.

Poi, forse per la fatica, forse per la troppa sicurezza, l'errore che riapre la sfida: dormita collettiva sul fronte difensivo sinistro, penetrazione vincente dell'attesissimo Havertz e Handanovic battuto dopo 5 partite (25'). Molto sicuro anche l'arbitro Del Cerro Grande quando fischia un rigore contro il peggiore dei tedeschi, Sinkgraven: il Var ci mette 2 minuti per convincerlo a riguardare in video, quello che sarebbe un errore clamoroso (28'). Deluso Lukaku, sul dischetto e già pronto a calciare. Poteva essere l'epitaffio della sfida, invece è di fatto la fine anticipata del primo tempo.

Nel secondo, il Leverkusen sembra non avere fretta, ma col passare dei minuti si capisce che non è una strategia: attacca cercando soprattutto di non scoprirsi. Lukaku e Martinez non sempre hanno i metri di campo che li esaltano, ma riescono ugualmente a rendersi pericolosi. Dopo un quarto d'ora, Conte lancia Moses ed Eriksen per gli esausti D'Ambrosio e Gagliardini (gol sbagliato al 5' st): gli servono la corsa del nigeriano e il piede del danese, inserito accanto a Brozovic e non dietro le punte. Poco oltre tocca a Sanchez, per Martinez: il cileno appena acquistato si fa male nel finale: per lui stagione presumibilmente finita in anticipo. Havertz il colpo lha già trovato, Diaby ha finito la benzina. Bosz finisce con 5 attaccanti di ruolo, ma non basta. Anzi: nel finale emergono finalmente i colpi di Eriksen, più volte puntuale nel passaggio ai compagni, oltreché capace di conquistarsi il rigore poi cancellato dal precedente mano di Barella. Solo la stanchezza nega a Lukaku (per la nona volta consecutiva in gol in Europa Leage: record) il 32esimo gol stagionale.

Prossimo

appuntamento, la semifinale di lunedì: per una volta, con un giorno in più di riposo rispetto all'avversario, che spunterà stasera dalla sfida tra Basilea e Shakhtar Donetz. Sulla carta, era più pericoloso il Leverkusen.

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