Azzurre, fate sul serio Dimenticate i maschi e scolorite le Orange
29 Giugno 2019 - 09:28Contro l'Olanda per la semifinale: l'incubo afa Vincere per chiudere il confronto con gli uomini
«N egli occhi hanno gli aeroplani per volare ad alta quota». Stadio Hainaut di Valenciennes, 29 giugno 2019, ore 15, Italia-Olanda, quarti di finale del Mondiale femminile. Se ci fossero i colleghi uomini, sai le paginate sull'Arancia Meccanica, sul profeta Johann Cruyff, sui ritiri con le famiglie, sul calcio totale, ma anche sul rigore di Totti a van der Sar nella semifinale dell'Europeo 2000: «Mo' je faccio er cucchiaio». E via con la mazurca dei miti della nostra giovinezza, delle tattiche e del fico fiorone.
Per fortuna la massa, delle avversarie dell'Italia sa poco e gli esperti di calcio femminile sono ancora una sparuta e non molesta minoranza. Per cui sappiamo che c'è una stella, Lieke Martens, attaccante del Barcellona, autrice di una doppietta contro il Giappone negli ottavi, ma che non sta bene e potrebbe saltare la sfida (alla fine giocherà); sappiamo che l'Olanda è forte (ha vinto l'Europeo in casa due anni fa) anche se è alla sua prima volta ai quarti del Mondiale; sappiamo che non hanno gradito l'orario e la ct Sarina Wiegman, ha raccontato di una lettera alla Fifa per giocare un po' più in là (fa caldo ovunque, ma per la Francia è record), respinta al mittente; sappiamo che le olandesi non le abbiamo mai battute: 3 vittorie e 2 pareggi per loro. Però in questo Mondiale, come conclusioni, l'Italia è seconda dopo gli Usa. Speriamo.
Quello che però sappiamo, al di là di notizie sulla gara e statistiche assortite, è che questo per le ragazze di Milena Bartolini è proprio il momento di spiccare il volo; è il momento di non pensare più a quello che gli uomini non dicono ma pensano, o il contrario, ma per costruire un pezzo di storia. La loro storia. E se dobbiamo fare una critica alle ragazze è che pure loro l'hanno messa spesso giù dura, partecipando al gioco del paragone con i maschi. In questa breve estate calda che stiamo vivendo attorno al calcio femminile abbiamo esagerato, da una parte e dall'altra con lo scontato raffronto donne-uomini. Era già cominciato un anno fa, quando le ragazze si qualificarono per la prima volta dal 1999, mentre i colleghi azzurri erano stati sbattuti fuori da Russia 2018. È continuato durante il cammino di avvicinamento ai Mondiali.
Adesso basta, adesso l'Italia femminile deve puntare all'alta quota, per se stessa, senza stare a considerare che l'ultima semifinale Mondiale dell'Italia maschile è stata in Germania nel 2006. Le ragazze di Milena Bertolini devono salire sull'aeroplano. Da sole. Una vittoria per andare avanti, per fare sul serio, per loro, senza pensare a tutti quelli saliti sul carro del vincitore nelle ultime settimane e già pronti a scendere in caso di sconfitta. Un po' di sano egoismo, ragazze, vincete per voi, non pensate ai complimenti dei playboy, a quelli che offrono rose, all'audience tv.
Vincete e basta.
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