Azzurri, che tensione. Tra impossibili regali, play-off e apocalisse

Mai dire mai: l'Italia spera nell'Estonia ma sarà in campo con una nazionale sperimentale

Azzurri, che tensione. Tra impossibili regali, play-off e apocalisse
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Oggi la Moldavia a Chisinau, domenica la Norvegia a San Siro. Sullo sfondo gli spareggi di marzo su cui è già concentrato il pensiero di Gattuso e degli azzurri (si parla già di Bergamo o Bari come possibili sedi del primo incontro), sempre che prima di scendere in campo nel piccolo stadio del Zimbru non arrivi il regalo dell'Estonia. "Finché la matematica non dice play-off io continuo a sperare", ha sottolineato con grande dose di ottimismo Orsolini, uno dei protagonisti della gara di stasera. Ricordando anche che "andare ai Mondiali è un dovere morale per non lasciare gli italiani, e noi stessi, senza l'emozione di partecipare all'evento più importante che ci sia".

È dalla notte di Wembley dell'11 luglio 2021, quando la truppa di Mancini vinse l'Europeo ai rigori, che la fortuna ha voltato le spalle alla nostra nazionale. Che ha trovato comunque il modo di farsi male da sola. Dal ciclo finito anche prima delle improvvise dimissioni del tecnico, ora accasatosi in Qatar, a un altro mai decollato con Spalletti, concluso proprio nella gara di andata contro la Moldova a Reggio Emilia e dopo la batosta rimediata in Norvegia. Il gruppo che ha lavorato a Coverciano (e da domani sarà a Milanello) continua a tenere lontano il cattivo pensiero di una terza eliminazione dalla rassegna iridata, che sarebbe sinonimo di apocalisse sportiva, politica ed economica.

Gattuso - che dopo quattro successi di fila mette nel mirino Vicini e Fabbri, arrivati rispettivamente a cinque e sei nei loro esordi in azzurro - utilizzerà le due sfide di novembre, concentrate in quattro giorni e condizionate da infortuni (in primis Kean, ieri ha lasciato il ritiro anche il suo sostituto Cambiaghi per un fastidio al polpaccio) e situazioni disciplinari (la squalifica di Barella e la diffida per Tonali) per gli ultimi test. Soprattutto stasera a Chisinau dove "non sarà una scampagnata, voglio vedere massimo impegno, pensiamo alla gara di Reggio Emilia di 4 mesi fa e non all'11-1 della Norvegia", ha detto il ct. Il suo 4-4-2 sperimentale avrà interpreti nuovi nell'ottica di vedere all'opera il maggior numero di giocatori per poi tornare con la Norvegia al 3-5-2 con altri calciatori. Così stasera Vicario in porta, Mancini-Buongiorno la coppia di difensori centrali con ai lati Bellanova e Cambiaso, Cristante affiancherà il Tonali che sarà risparmiato domenica, Orsolini e Zaccagni saranno esterni di un superoffensivo attacco azzurro dove agiranno Scamacca e Raspadori come annunciato dal ct: "Chi gioca è perchè se lo è meritato. Il treno è partito, sta andando, voglio vedere la crescita del gruppo. Quest'ultimo raduno non era semplice tra il secondo posto già sicuro e i dolorini vari.

Da Barella a Calafiori faccio i complimenti ai ragazzi per la professionalità e il senso di appartenenza, non era scontato. Certo, vedere il Sudamerica dove sei squadre su dieci vanno dirette e la settima fa lo spareggio con l'Oceania porta rammarico. Bisogna cambiare il sistema di qualificazione...".

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