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Azzurri con il fattore B: Barella e Belotti

L'interista fedelissimo del ct, per il granata l'ultima chance di restare titolare

Azzurri con il fattore B: Barella e Belotti

La Svizzera vale il Qatar e l'Italia spera nel fattore B per andare al Mondiale: Barella e Belotti. Sono l'alfa e l'omega della squadra di Mancini. Il primo, un pretoriano di ferro che risponderà presente anche stavolta dopo aver recuperato da un acciacco; il secondo, un bomber di scorta che stasera punterà forte su stesso per un rilancio in azzurro. Mancini a Barella chiederà la continuità nella qualità, a Belotti (che vorrebbe schierare almeno per un'ora salvo scegliere in extremis un falso nove, in quel caso ballottaggio tra Bernardeschi e Berardi nel tridente insieme ai sicuri Chiesa e Insigne) di sorprenderlo nella notte in cui mancherà Immobile per l'ennesimo incidente capitato nella Nazionale. Un periodo poco fortunato, ma del resto così va il pallone: infermerie affollate più o meno ovunque.

Barella e Belotti, diversi risvolti cromatici di una stessa luce, quella che dovrà illuminare il cammino dei manciniani' nella gara più importante dopo la festa di Wembley dell'11 luglio scorso. Il sardo, perno indispensabile della mediana interista, non ha saltato una partita da inizio stagione nonostante vari problemi fisici: 21 presenze in altrettante gare stagionali tra campionato, Champions League e nazionale con oltre 1800 minuti giocati, due gol al Bologna e al Belgio in azzurro oltre a 5 assist. In più è uno dei più presenti da quando Mancini è ct: ha già raggiunto 33 presenze con l'Italia (dietro solo a Bonucci, Jorginho e Chiesa, Donnarumma è come lui anche se con un minutaggio leggermente superiore), impreziosite da sette gol, uno in meno di Immobile e Belotti. Giusto per chiarire che Barella ha tutto: corsa, interdizione, giocate da trequartista e pure senso della porta. Un centrocampista completo, moderno, come pochi se ne vedono in Europa. Unico problema: Barella è in diffida e col suo modo di stare dentro la partita, il giallo è sempre in agguato. Dovrà stare molto attento perché altrimenti salterà la sfida di lunedì con l'Irlanda del Nord. Altrettanto importante anche in caso di vittoria con gli svizzeri.

Il Gallo ha vissuto un lungo ballottaggio in Nazionale prima che Immobile fosse scelto da Mancini. La fortuna non l'ha aiutato perché gli ultimi mesi sono stati contraddistinti da guai fisici. Col Toro è stato fuori a lungo. Su 12 di campionato, lui ha totalizzato solo 7 presenze accompagnate dalla miseria di due gol. Ora, però, sta bene e non può permettersi di lasciarsi sfuggire un'occasione così: se dovesse mettere la firma sulla partita decisiva, Belotti tornerebbe prepotentemente in ballo per una maglia di titolare. Il fattore B potrebbe diventare decisivo a Roma. Mancini se lo augura.

Non solo lui.

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