Calcio

Azzurrini è una disfatta. Altro che biscotto, si fanno male da soli

Ko con la Norvegia e fuori per la differenza reti. E niente Olimpiadi per la quarta volta di fila

Azzurrini è una disfatta. Altro che biscotto, si fanno male da soli

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Azzurrini è una disfatta. Altro che biscotto, si fanno male da soli

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La maledizione olimpica continua. Contro la Norvegia, nell'ultima gara del Gruppo D dell'Europeo Under 21, l'Italia perde 0-1 e saluta il torneo senza riuscire neanche ad approdare alla fase a eliminazione diretta, dando addio anche alla possibilità di qualificarsi per le Olimpiadi di Parigi 2024. Quella di Pechino 2008 rimane dunque l'ultima edizione dei Giochi col nostro calcio ai nastri di partenza. Sedici anni di assenza destinati a diventare almeno un ventennio, a patto di riuscire a centrare il lasciapassare per Los Angeles 2028. Altro che sindrome da biscotto, quindi: l'Italia fa, disfa e va a casa solamente per i propri demeriti. E a poco valgono i rimpianti per i torti arbitrali contro la Francia, visto che sarebbe bastato un pareggio contro la Norvegia per approdare ai quarti di finale.

Due cambi nell'undici iniziale di Nicolato: prima da titolare per Lovato, al posto di Pirola, Ricci rileva Bove in mediana con Tonali in cabina di regia e Rovella in posizione da mezzala. Ritmi compassati in avvio, anche se le poche fiammate sono tutte di marca azzurra e arrivano sempre dalle corsie esterne. A sinistra Parisi sgasa e fa ammonire Evjen, dalla parte opposta Bellanova e Rovella ispirano per i colpi di testa di Gnonto e Pellegri: il primo impatta male, il secondo attacca bene alle spalle la difesa norvegese ma poi spreca una grande chance, mettendo clamorosamente a lato dal limite dell'area piccola. Al giro di boa di metà primo tempo arriva un altro squillo azzurro: Rovella tocca per Gnonto, che brucia Heggheim ma è indeciso al momento di entrare in area di rigore, facendosi rimontare e vanificando un'altra buona occasione. La Norvegia, intanto, abbandona i lanci lunghi e torna a palleggiare come sa, procurandoci il primo spavento al 26': bravo Rovella a leggere la situazione, anticipando la battuta a colpo sicuro di Ceide nel cuore dell'area, prima di un finale di frazione in cui è ancora l'Italia a provarci con Ricci, Tonali e Gnonto, respinti al mittente dalle deviazioni di Daland e Klaesson.

In avvio di ripresa è la Norvegia a suonare la carica per prima: al 55' Evjen scippa Ricci e calcia col mancino, serve un gran volo di Carnesecchi per proteggere il pareggio. La risposta azzurra arriva due minuti dopo: contropiede sull'asse Pellegri-Gnonto, solo esterno della rete per l'attaccante del Leeds. Smerud si gioca la carta Nusa, classe 2005, che entra a fa a fette l'Italia: prima suggerisce per Hove murato da Okoli, poi prende il fondo e trova Botheim, che punisce l'intervento a vuoto di Carnesecchi appoggiando in rete indisturbato il gol del vantaggio. La Francia prova addirittura a venirci in soccorso, prendendo il largo contro la Svizzera. Tutto inutile, perché il gol in più segnato dagli elvetici nella classifica avulsa ci condanna a salutare l'Europeo.

E quando Cambiaghi, da due passi su sponda di Cancellieri, stampa sulla traversa il pallone del pareggio, l'incubo dell'eliminazione diventa a tutti gli effetti realtà per gli azzurrini.

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