MilanoL'Europeo della baby Italia è appeso a un filo. Il pareggio con il Portogallo rinvia ogni discorso all'ultima partita, mercoledì sera contro l'Inghilterra. Un solo risultato a disposizione, la vittoria per sperare di continuare la corsa in questo Europeo, per quella semifinale che varrebbe anche il pass per le Olimpiadi di Rio. Ma potrebbe non bastare perché l'Italia dipenderà anche dal risultato di Portogallo-Svezia: se pareggiano è eliminata, se vincono i portoghesi passa come seconda, se vincono gli scandinavi se la gioca alla differenza reti.
Il ko dell'esordio induce alla rivoluzione il ct Di Biagio che cambia tutta la mediana per forza (Cataldi per lo squalificato Sturaro) e per scelta con Benassi e Crisetig preferiti a Viviani e Baselli: serve un'Italia d'assalto contro il palleggio del Portogallo. E dopo appena sei secondi Benassi dalla distanza chiama in causa Josè Sa, che si rivelerà il migliore in campo. Il portiere si ripete su Belotti in un inizio arrembante dell'Italia trascinata dalla qualità di Berardi. Gli azzurri creano tanto, Josè Sa è ancora super su Benassi. I portoghesi si fanno vedere solo quando la squadra di Di Biagio rallenta.
Come contro la Svezia l'Italia non capitalizza il buon primo tempo complice un attacco Berardi-dipendente in cui Belotti è anche sfortunato in avvio di ripresa quando centra la traversa di testa. La mossa per provare a sbloccare la partita è Bernardeschi per Battocchio, ma è sempre la corsia di destra a funzionare con Berardi che innesca Zappacosta e Belotti di tacco mette a lato. Nel finale l'Italia gioca la carta delle due punte con Trotta. E in pieno recupero Biraghi si divora davanti al portiere il colpo del ko.
Comunque per l'Italia è la partita con la Svezia su cui recriminare non certo quella ben giocata contro il Portogallo davanti al Ct dei grandi, Antonio Conte. Ora c'è un'ultima carta da giocare per non tornare già a casa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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