Gli azzurrini si giocano la faccia Vincere o addio. Anche ai Giochi

Non c'è domani per la baby Italia se stasera non batte l'Inghilterra oppure se vince ma tra Svezia e Portogallo finisce in pareggio. In ballo le semifinali del campionato europeo Under 21, ma anche e soprattutto il pass per le Olimpiadi di Rio 2016. Ecco perché non c'è futuro per gli azzurrini nel caso dovessero essere eliminati dalla rassegna continentale che si sta svolgendo in Repubblica Ceca. L'Italia si è complicata la vita da sola, buttandosi via nella ripresa contro la Svezia quando si è fatta rimontare avanti di un gol e con l'uomo in più. Poi con il Portogallo la squadra del ct Di Biagio è stata bella e sprecona. Perché come i «randi» di Antonio Conte la lacuna di Berardi e compagni è stata finora lo scarso feeling con il gol. Un solo centro finora, e per giunta su rigore, realizzato proprio dal fantasista del Sassuolo.

Con la Svezia più volte l'Under 21 ha mancato il colpo del ko nel primo tempo, con il Portogallo Belotti è stato fermato dalla traversa e da un super Josè Sa che ha murato qualsiasi cosa. Una squadra che non segna con lo stesso difetto dei «fratelli» maggiori, quasi che l'Italia abbia smarrito la via del gol. D'altra parte il capocannoniere del campionato è un ultratrentenne come Luca Toni, insieme a uno straniero, Icardi. Ma stasera con l'Inghilterra il gol diventa una questione di sopravvivenza anche se il destino non è tutto nelle mani della squadra di Di Biagio. Con una vittoria degli scandinavi agli azzurri servirebbe un successo con due gol di scarto, con i tre punti al Portogallo basterebbe l'1-0; un pareggio tra Svezia e Portogallo ci eliminerebbe. Anche se il fantasma di un biscotto è sulla carta scongiurato perché non garantirebbe a entrambe le nazionali la qualificazione.

Comunque per gli azzurrini significherebbe addio all'Europeo e all'Olimpiade. E per la prima volta da Mosca '80 l'Italia resterebbe fuori dai Giochi due volte di fila. Infatti il calcio non si qualificò nemmeno quattro anni fa per Londra. Conferma del rapporto tormentato del calcio con i cinque cerchi che finora ha regalato la miseria di un bronzo. Come se il pallone dello Stivale snobbasse il palcoscenico olimpico. Questa esclusione sarebbe l'ennesimo duro colpo d'immagine per un movimento che si deve barcamenare tra gaffe su «banane» e «lesbiche», scandali e insuccessi. Un anno da incubo dentro e fuori dal campo vissuto quasi interamente sotto la gestione discussa di Tavecchio con l'ombra ingombrante di Lotito anche lui spesso finito nella bufera.

È passato un anno giusto giusto da quel 24 giugno 2014 in cui l'Italia fu eliminata dal Mondiale contro l'Uruguay. Di mezzo c'è sempre il Brasile: dalla Coppa del mondo all'Olimpiade. Trecentosessantacinque giorni dopo l'Under 21 si gioca tutto contro l'Inghilterra, ultima occasione per il pallone italiano di regalare un sorriso in un anno in cui è successo di tutto: la resa dei conti, le dimissioni di Prandelli e Abete con l'apertura di un nuovo corso che finora ha raccolto solo delusioni con l'Under 19 che si è fatta eliminare dall'Europeo e ha fallito la qualificazione mondiale a cui avrebbe partecipato l'Under 20; fuori dalla rassegna iridata anche l'Under 17; la nazionale femminile ha perso lo spareggio per il Mondiale. Insomma piove sul bagnato anche se dire che l'Italia non ha futuro sarebbe sbagliato. Proprio la sfida con il Portogallo, una squadra con cinque titolari stabili nell'ultima edizione della Champions League, ha ridato fiducia perché la squadra di Di Biagio ha dominato una squadra che finora aveva vinto undici partite ufficiali su undici nel biennio.

Contro l'Inghilterra serve ripetere quella prestazione. Con un particolare non trascurabile: si deve fare gol. Altrimenti non solo si torna subito a casa dall'Europeo, ma i Giochi sarebbero finiti ancora prima di iniziare.

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