«Il campionato è ancora aperto e crediamo di potercela fare». Le parole dell'ad di Ducati Claudio Domenicali sottolineano ancora una volta la determinazione di riportare a Borgo Panigale un titolo che manca dal 2007. Per conquistarlo, la Casa Italiana ha schierato ben 8 moto, ma tutte le speranze sono su Pecco Bagnaia, il piemontese cresciuto nell'Academy VR46, 3° in campionato a 44 lunghezze dal campione in carica Fabio Quartararo su Yamaha.
Forte di una squadra che lo supporta, Pecco Bagnaia è tornato a vincere in Austria centrando il terzo successo consecutivo dopo Olanda e Inghilterra, portando a cinque le vittorie stagionali contro le tre di Quartararo. «Vietato sbagliare, questo il mio mantra», ripete il ducatista, che rilancia la corsa al titolo. «Con il team abbiamo optato per delle scelte più conservative in ottica campionato. Ho commesso troppi errori nella prima parte dell'anno per cui non potevamo rischiare. È stata una gara bellissima ma incredibilmente lunga», sorride Bagnaia al traguardo. Con i tre successi consecutivi con Ducati ha eguagliato il record di Casey Stoner. Sarà questo l'anno buono per il titolo? «Puntiamo ad andare sempre a punti. In gara ho cercato di usare il cervello: sono partito bene, poi mi sono detto che dovevo restare costante sul giro in modo da aumentare il vantaggio sugli altri. Nel finale l'unico pensiero era di mantenere la calma. Sapevo infatti che avrei sofferto negli ultimi 5 giri. La scelta della gomma morbida all'anteriore forse non è stata la più felice».
Con sette appuntamenti alla fine, la rimonta è iniziata. Adesso occorre però fare gioco di squadra. Con quattro Ducati davanti era infatti ipotizzabile, ma non è stato proprio così. Bastianini non è riuscito a sfruttare la sua partenza dalla pole.
Enea ha buttato via la corsa in un assurdo duello con il compagno di marca Martin. Certo, in palio tra i due c'è la moto factory di Miller dal 2023, però così facendo hanno solo danneggiato la Ducati, non arginando la rimonta di Quartararo che ha chiuso secondo, dimostrando velocità e costanza anche su piste sfavorevoli per la sua M1.
«Mi aspettavo un po' di gioco di squadra all'inizio, invece niente. La MotoGP resta uno sport individuale», si lamenta arrabbiato Bastianini, «è stato un sorpasso stupido. Sono comunque riuscito a tornare davanti a lui. Stavo controllando la mia gara, ma all'uscita tra la curva 9 e la 10 ho toccato il cordolo col cerchione, danneggiandolo».
Un errore che lo fa scivolare in 6ª posizione in campionato. È riuscito invece a limitare i danni Espargaro (Aprilia), reduce dalla frattura al tallone.
Grande protagonista di questa stagione nella lotta per il titolo, lo spagnolo all'inizio si è mostrato competitivo, ma alla fine ha chiuso 6°, posizione che gli consente di mantenere il 2° posto ma con un gap che sale a -32 punti.
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