Il Bale-show, l'ultimo classico fa saltare il dominio del Barça

In nove giorni hanno lasciato giù tutto e se ne sono andati. Fuori ai quarti di Champions con l'Atletico, sconfitti a Granada con sorpasso del Madrid, a Valencia il Bale show. Undici anni che il Barça non ne perdeva tre di fila. E poi Messi pizzicato dall'erario, le dimissioni del presidente Rosell arrotato dall'affare Neymar, la Fifa che blocca due sessioni di mercato per inadempimenti sul trasferimento di dieci under. E poi l'infortunio di Victor Valdes, quello di Piquè, Puyol buono solo per la panchina con l'ok dei medici a pochi minuti dalla consegna delle liste, il sostituto Jordi Alba fuori per infortunio dopo 45'. Altre: Neymar sorpreso al Calderon mentre si cala i pantaloncini e mostra la sua lingerie per la felicità dello sponsor (peraltro starà fuori 4 settimane per un edema al quinto metatarso del piede sinistro), Messi all'arrivo al Camp Nou dopo la finale di Copa del Rey trova una ventina di tifosi che gli urlano: «Non ti sei neppure bagnato di sudore la maglia». Poi si fa presto a dire che è finito un ciclo.
Del resto i 91 gol nell'anno solare di Messi non si sono visti, la bacheca dei trofei spazzolata neppure, Xavi Alonso e Iniesta magari si sono annoiati a fare il tiki taka, el Niño maravilla Alexis Sanches forse non ha mai funzionato e Pinto non è Victor Valdes. Ma quel sisma di Gareth Bale che si fa decine di metri palla al piede e poi di punta mira fra le gambe di Pinto e gli fa il tunnel, magari è anche una palla che ha smesso di girare nel suo verso, se Neymar invece la stampa sul palo.
Adesso tutti si chiedono cosa succederà ai dominatori del mondo. Intanto Tata Martino torna in Sudamerica, il suo compito più arduo era confrontarsi con l'aplomb di Guardiola, stazza da sagra della paella, morto ancor prima di inziare. Jurgen Klopp, quello del Dortmund, è il più vicino, ingaggio da 1,5 mln a stagione, idee, coraggio. Eventualmente Luis Enrique, uno della cantera, il cambio in panchina è forzato senza mercato per due sessioni. Che poi non è così certo: «Abbiamo il tempo necessario per chiarire tutto alla Fifa, c'è un appello», e il Barça sta facendo come se lo avesse già vinto. Intanto una regola federale interna consente a un club di sostituire un giocatore che ha subito un infortunio grave, come Victor Valdes, sette mesi fuori. Deve essere spagnolo e giocare nella Liga. Ha già bloccato Francisco Casilla dell'Espanol, ex Madrid, 1,90, e ha allungato il contratto a uno dei migliori prospetti della sua cantera, il portiere 18enne José Suárez. Ma nessuno ha smesso di pensare al numero uno del Mönchengladbach, Marc André ter Stegen, o a Alen Halilovic, talento 18enne della Dinamo Zagabria.

The Guardian ieri annunciava che i blaugrana sono pronti a dare l'assalto al centrale Jan Vertonghen del Tottenham in vista del prossimo mercato estivo. Poi Messi, Neymar, Xavi Alonso, Iniesta e fratelli torneranno dal Mondiale.

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