Venderlo prima sembrava da dementi: Balotelli farà un grande mondiale e allora il prezzo del suo cartellino volerà alle stelle, almeno 40 milioni. È sempre sul mercato, ma adesso chi lo vuole? Il Cavaliere ha tentato di convincerlo a stare più vicino alla porta senza riuscirci, la figlia Barbara ha confidato che non si tratta di un insostituibile, a tamponare è rimasto Adriano Galliani: «Non ho capito perché si critichi solo lui, è l'unico attaccante che ha fatto un gol, l'unico che ha creato azioni da gol». Con tutto il rispetto è una classica difesa d'ufficio. Più che comprensibile perché adesso al Milan il suo ingaggio pesa come un macigno, e lui ancora di più dopo la dichiarazione fulminante di Arsene Wenger, il tecnico francese che stravedeva per Mario: «Balotelli? Non ci interessa». Ma come, gli hanno chiesto, era la prima opzione dell'Arsenal, cosa è successo? «Spesso sono solo voci fatte circolare dai manager», la risposta diplomatica del factotum dell'Arsenal. Puzza di flop mondiale, se prima il Milan non prendeva in considerazione offerte inferiori ai 30 milioni, ora si tratta a 20, forse c'è sempre il Monaco, magari il suo procuratore Mino Raiola riesce a convincere l'amico Mauricio Pochettino a portare Mario al Tottenham. Fra loro c'è una forte amicizia, Raiola aveva suggerito il tecnico argentino a Galliani per il dopo Seedorf.
Scende il prezzo di Balotelli ma scende anche quello di tanti altri reduci del mondiale, mentre Urbano Cairo ringrazia tutti i giorni il cielo per essersi già lasciato convincere a cedere Ciro Immobile al Dortmund. Probabilmente i tedeschi oggi non sarebbero più disposti a sborsare 19,5 milioni, la strategia usata per Immobile è stata esattamente l'opposto di quella pianificata per Balotelli: via subito prima che sia troppo tardi. Alessio Cerci non se l'è cavata benissimo, Cairo ha rifiutato l'offerta degli inglesi dell'Everton di 13 milioni, ne voleva almeno venti e non sembra recedere da questa cifra neppure ora in cui appare abbondantemente adeguata. Sembra che l'offerta dell'ultima ora sia quella dell'Inter, ogni lasciata è persa. Claudio Lotito prima ha dichiarato che Antonio Candreva non l'avrebbe ceduto neppure per cento milioni. In privato ha già fatto sapere che con 35 si può iniziare a ragionare, non ha giocato un mondiale scadente ma è finito nel cesto dei flop anche lui. Come Mattia De Sciglio e Ignazio Abate il cui valore di mercato potrebbe addirittura essersi dimezzato. Per Abate c'è una pista che lo porta a Parigi. Il Psg sta cercando Dani Alves, trattativa abbastanza complicata, la seconda scelta sarebbe proprio il terzino destro del Milan valutato 8/9 mln, ma più di 4 i parigini non versano. Tommaso Ghirardi alla vigilia della spedizione in Brasile, parlando di Antonio Cassano aveva chiarito che il Parma aveva i soldi per pagare il suo ingaggio. Oggi, anche per note traversie societarie, in città gira la voce che se nel nuovo Bari che sta nascendo c'è un amatore, se ne può parlare: «Ha due anni di contratto, è una persona particolare, ma se vuole rimanere lo teniamo a braccia aperte». E su Gabriel Paletta, uscito a brandelli dal mondiale, Ghirardi è stato ancora più esplicito: «Vergognatevi a giudicare così un giocatore che neppure conoscete». Valore dimezzato. Non c'è solo il cartellno a perdere di peso, l'azzurro tira meno, gli analisti di Sporteconomy hanno calcolato che nel prossimo quadriennio la federazione perderà circa una cinquantina di milioni in quanto ci sarà minor disponibilità a trattare gli ingaggi delle amichevoli e i contratti degli sponsor.
Scappano anche quelli, nessuno dei 23, ad eccezione di Andrea Pirlo, è testimonial, ma se ci può essere di consolazione il sito online 888poker, ha annunciato provvedimenti su uno dei suoi testimonial, Luis Suarez: «A seguito delle ultime accuse abbiamo intenzione di rivedere la nostra collaborazione. Non tolleriamo comportamenti antisportivi». Lo mollano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.