Il problema del Milan di oggi e di domani (nel derby) non è Mario Balotelli. Il problema del Milan è lo sviluppo del suo gioco dal portiere, che non riesce nemmeno con Abbiati, la condizione precaria di Montolivo (si capisce perché è rimasto ai margini) oltre che la fragilità difensiva, ieri sera a Mantova, accentuata dalla presenza di un paio di primavera (Mondonico e Zucchetti) e da Alex, distratto e poco motivato. Infuriato, a ragione, Mihajlovic: «Così non andiamo da nessuna parte, chi non ha giocato con continuità ha capito perchè. Balotelli? Deve crescere molto di condizione, altrimenti non gioca» la sua glaciale analisi. Una filippica la sua, l'ennesima dopo l'intemerata seguita alla sfida con l'Empoli. «Se pensiamo di vincere perchè siamo il Milan ci sbagliamo di grosso» ha concluso. Due gol subiti in pochi minuti dall'agile e veloce Mantova (Lega Pro) sono stati l'ennesimo allarme. Anche Abate, prossimo a tornare per l'infortunio di Antonelli, deve rifare l'occhio all'argine destro. Mario Balotelli può essere una soluzione come ha dimostrato la sua prima apparizione ma non può risolvere tutti i problermi del Milan. Discreto il risultato fisico (in campo novanta minuti), già testimoniato dai risultati di Milan-lab. «Sto bene, metto sempre il massimo impegno», ha ripetuto l'interessato all'intervallo. Non ha mai giocato a Liverpool ma dev'essersi allenato perché ha retto il confronto con il resto della compagnia rossonera. Ieri si è esibito sia in versione classica, da attaccante insomma, e poi da tre-quartista, nella ripresa quando è arrivato al suo fianco Luiz Adriano, cercato e “pescato” come se fossero due sodali di vecchia data. Mario ha esordito a modo suo: dopo 3 minuti s'è inventato una palletta liftata dal limite ed è stato il primo squillo di tromba. Si è fatto vivo anche più tardi con un assist che ha consentito a Poli di mettere una pezza al risultato (2 a 2) completata dal rigore ottenuto e trasformato da Luiz Adriano. Subito decisivo insomma. Nella versione da suggeritore dell'attacco rossonero ha provato a stupire, tanto che Mihajlovic lo ha ammonito («Non devi inventare una palla-gol per ogni giocata»). Perché questo è ancora e sempre il limite di Balo: non pensa da calciatore.
Se Balotelli può risolvere qualche problema al Milan, Conte è pronto ad accoglierlo in azzurro. «Se giocherà e dimostrerà di meritare la nazionale tornerà, altrimenti no...», ha detto il ct. Non fa una piega. Come non la farebbe la correzione di Raiola a proposito della frase dedicata al Milan.
Galeotta fu la traduzione dall'inglese all'italiano, secondo Mino il quale ha sostenuto che la frase dello svedese sarebbe stata «il Milan mi ha cercato disperatamente, cioè fortemente» e che in coda all'intervista avrebbe aggiunto «sono molto fiero dell'interesse del Milan, una società di grande livello». Ricucito lo strappo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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