Balo, prima la panchina "poi la consacrazione"

Con l’Udinese non sarà subito in campo. Il tecnico: "Mario qui diventerà grande"

Balo, prima la panchina "poi la consacrazione"

Milanello - E qui comincia l’av­ventura del signor Bonaventu­ra che nell’occasione si chiama Mario e di cognome fa Balotelli, «talento straordinario» la defi­nizione secca che adesso deve meritare sul campo. Con i gol e non soltanto con i gol. «In In­ghilterra ha giocato poco, qui lo aspetta la consacrazione, gli ho parlato, l’ho trovato sereno e tranquillo» è il concetto con l’aggiunta di qualche giudizio ispirato da Allegri che può final­mente cominciare a plasmare una squadra come comanda­no i sacri testi di Coverciano, quasi fosse argilla. «Ottimo il mercato del Milan, Galliani è stato il più bravo ma anche gli al­tri, Napoli, Inter e Juve non so­no stati a guardare » il consunti­vo di Allegri che abbandona ogni forma di prudenza solo quando si discetta di terzo po­sto. «Dove possa arrivare ora il Milan non so dirlo, è un gruppo molto competitivo, siamo a 6 punti dal terzo posto, ero fidu­cioso prima, non posso non es­serlo ora » il dribbling per evita­re di impiccarsi a una parola.

Comincia stasera nello stadio dei sogni di Balotelli l’avventura più attesa, con la maglia insegui­ta da sempre («un onore averla sulle spalle»)partendo dalla pan­china secondo uno schema ab­bastanza prevedibile. E non solo per rispetto a Pazzini che con i suoi 10 gol all’attivo e qualche scampolo di prova d’autore ha guadagnato sul campo tale con­siderazione («lui sa che riscuote la mia stima e la mia fiducia» dixit Allegri) ma anche perché Mario è fermo da tempo, merco­le­dì prossimo lo aspetta la convo­cazione in Nazionale e il viaggio in Olanda, dunque meglio non lasciarsi contagiare dalla febbre e scaldarlo lentamente. «Il Mi­lan ha bisogno di tutti, non solo di Balotelli» manda a dire il tecni­co livornese, coerente in tal sen­so e anche attento a non alterare gli equilibri del gruppo che sta ri­trovando sintonia, unità e anche feroci motivazioni. Balo­telli comincia allora dalla panchina: il piano, Udinese permettendo, è quello di schie­rarlo nella ri­presa.

Senza escludere la possibilità di un tandem proprio con Pazzini. «In­sieme possono coesistere» la convinzione di Allegri che natu­ralmente riparte dalle più recen­ti scelte. Che riguardano in dife­sa la conferma di Abate (De Sci­glio fermo per precauzione), il cambio tra Mexes e Bonera per un acciacco del francese, lascian­do intatti centrocampo e attacco a tre punte con Niang al fianco di El Shaarawy e Pazzini.L’unico ri­tocco è quello del portiere ma questa volta a causa dell’influen­za che ha colpito Abbiati e Ga­briel insieme ieri sera a Milanel­lo. Tutti gli occhi sono puntati su Balotelli, naturalmente.
E per dare un senso geometri­co­alle attese ecco l’ultima inizia­tiva societaria: dalla prossima settimana via alla sottoscrizio­ne di mini-abbonamenti per le ultime sette partite in casa della stagione.

È il segno della fratt­u­ra che si ricompone tra il Milan e il suo popolo, chiamato adesso non solo a prenotare le maglie col numero 45. L’avventura di Balotelli milanista comincia in un clima di grande entusiasmo che consente ad Allegri di tene­re al guinzaglio la delusione de­gli esclusi.

«Devo essere bravo e fortunato a indovinare i ricambi al momento giusto» è il suo pro­ponimento. Che verificheremo da questa sera contro l’Udine­se, di solito molto indigesta an­che al Milan di Ibra oltre che ad Allegri. Per merito di Guidolin e di quella volpe dell’area di rigo­re, Di Natale.

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