Oggi pomeriggio all'ora dei toreri Luca Banchi l'uomo di Grosseto nato nel giorno dello stile originale tenterà di entrare nella storia dell'Olimpia Emporio Armani, la società che ha vinto di più, 25 scudetti, ma l'ultimo lo ha conquistato nel 1996. Nessuno, neppure Rubini e Peterson che hanno inventato lo stile delle scarpette rosse, ha mai vinto il titolo al primo tentativo.
Lui ci prova con la squadra più forte, affrontando quella che è stata la culla della sua resurrezione come allenatore, prima come assistente di Pianigiani e poi in proprio, insieme al Marco Crespi che oggi sarà avversario, ma che ieri ai tempi del 7° titolo consecutivo era il suo assistente. Sa di avere in mano tutte le carte, ma conosce anche l'anima di Siena che considera la rivale più giusta in una stagione dove ha fatto davvero fatica a portare tutti dalla sua parte, anche in società. Ci sono state delusioni, ma non ha mai rinunciato al progetto di convertire al sacrificio della difesa e del gioco collettivo i grandi solisti che gli hanno affidato.
Sente la passione intorno alla squadra e oggi sarà un altro esaurito al Forum quando alle 18.45 Milano e Siena si affronteranno nella prima sfida di una serie che darà il titolo a chi vincerà quattro partite su sette. Sente anche, però, di dover soddisfare una piazza molto esigente dove si mescolano tifosi storici ad una nuova generazione.
Per lui questa è la finale più giusta, non vuole parlare della Siena condannata al fallimento, ma soltanto della squadra che ha fatto una stagione incredibile mentre tutto andava a fuoco: «Sono squadre differenti, ma che hanno mantenuto la loro identità. Sarà una serie lunga, difficile. Siena è nel mio cuore, lo sarà per sempre, ma ora vogliamo prenderci quello per cui abbiamo lavorato. Sono avversari da temere, hanno cominciato vincendo la super coppa, sono stati finalisti di coppa Italia, secondi in campionato. Hanno un attacco equilibrato, alte percentuali realizzative. Efficienza difensiva e versatilità sono alcune delle loro caratteristiche e per batterli dovremo produrre il massimo sforzo per dare vita ad una serie finale di alto profilo».
Per Milano sarà la sedicesima finale (6 vinte, 9 perse) nella storia dei play off cominciata perdendo contro la Virtus Bologna nella stagione '78-'79 quando Peterson plasmava la squadra del secondo mito, dopo il Simmenthal, quella che fra l'82 e l'89 ha giocato 8 finali consecutive.
L'Emporio ha il peso maggiore sulle spalle perché quando ha preso da Siena il meglio, l'allenatore, il preparatore atletico, Moss, Kangur e, a Natale, Daniel Hackett, l'unico che oggi non è sicuro di giocare per problemi muscolari, sapeva di dover correre soltanto per vincere. La sua avversaria può anche non riuscirci, ma Milano è obbligata a farlo dando ad Armani quello per cui ha investito così tanto passando attraverso delusioni pesanti che questa stagione ha soltanto in parte mitigato per il ritrovato affetto del pubblico, un record di presenze e di esauriti, saranno 12.000 anche martedì per gara due prima di trasferirsi per le sfide sul campo dei detentori in bancarotta, senza un futuro, ma con un presente che vogliono onorare.
Luca Banchi sa cosa gli è mancato in stagione, ma una cosa l'ha raggiunta di sicuro come promise arrivando a Milano: «Voglio dare ai tifosi il piacere di riprovare orgoglio per una squadra che vuole tornare ad essere punto di riferimento come ai tempi di Rubini e Peterson».
IN TV Il programma delle finali tutte in diretta TV su Raisport: oggi 18.45, Forum di Assago, poi, sempre alle 20.30: martedì' Assago, giovedì e sabato Siena. Quindi alternanza per eventuali gare 5 6 e 7.
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