Kakà e Balotelli hanno rimesso il Milan al centro del villaggio. Adesso tocca a Galliani e Barbara Berlusconi costruire tutto il resto. Non è impresa di poco conto: molte, troppe, le perplessità di chi conosce bene la personalità spiccata dei due protagonisti. Ma il progetto c'è e porta la firma autorevolissima di Silvio Berlusconi: nessuno, perciò, dentro o fuori il cda rossonero (prossima riunione prima di Natale), può metterlo in discussione o addirittura disconoscerne il valore. Lo schema della guida del club a due teste dev'essere realizzato nelle prossime ore appena i due ad si siederanno alla scrivania per sottoscrivere l'intesa sulla distribuzione delle deleghe. Il clima, dopo la nota presidenziale di sabato sera e il colloquio telefonico tra il vice-presidente vicario e la terzogenita del presidente, definito "affettuosissimo" dal dirigente rossonero, è migliorato ma nessuno pensi a una convivenza facilissima. Ciascuno dei due contendenti ha dovuto accettare un ridimensionamento nel rispetto del famoso motto andreottiano: meglio un cattivo accordo che un non accordo. Galliani è pronto a rinchiudersi nel ridotto di Milanello e della gestione sportiva, dopo aver avuto l'ultima parola su tutta l'attività societaria; Barbara pensava di guidare da sola il Milan, liberandosi di Galliani, e aveva già prenotato un paio di collaboratori (Paolo Maldini e Fenucci) per la bisogna, dovrà invece dedicarsi a marketing, progetto stadio e fondazione Milan. Perciò gli esponenti del suo staff hanno preso a friggere appena hanno sentito e letto di un accordo pluriennale per Adriano Galliani. Dando a quella scadenza fissata nell'incontro di venerdì sera ad Arcore un'altra chiave di lettura: sono gli anni nei quali verrà spalmata la liquidazione del dirigente, non gli effettivi dell'incarico. Il nodo apparente non è stato sciolto nel corso della rituale riunione di famiglia avvenuta ad Arcore durante la quale si è parlato solo di politica e non di Milan. Di sicuro gli anni fissati nel lodo, alla cui stesura finanziaria sta lavorando Bruno Ermolli, non sono quattro ma cinque. Non solo. Galliani è pronto a esaudire un paio di richieste firmate dallo stesso presidente: cioè strutturare il settore degli osservatori e rinfrescare il ruolo di ds, Sean Sogliano, gradito a Barbara, è il prossimo collaboratore, prenderà il posto di Ariedo Braida. E vuol dire che questa volta Galliani andrà avanti come un bulldozer, senza lasciarsi contaminare da sussurri e grida. Dal suo canto, Barbara è interessata a una sola delega, che viene considerata strategica: quella al budget finanziario.
Potere questo, anche con Galliani al comando in via Turati, esercitato da Marina Berlusconi che ha sempre avuto l'occhio vigile sui conti rossoneri e anzi spesso è intervenuta personalmente per ridurre la dimensione dell'assegno da staccare a fine stagione per colmare il disavanzo del bilancio. Lei ha spinto per la famosa e storica svolta di due anni fa quando, in cambio della cessione di Ibra e Thiago, furono messi in sicurezza il bilancio e il futuro del Milan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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