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Il basket fa la guerra agli adesivi killer

Pecchia, ginocchio ko, ennesima vittima in stagione. I giocatori insorgono

Il basket fa la guerra agli adesivi killer

Il grave infortunio che purtroppo ha chiuso la stagione a Cremona di Andrea Pecchia, scivolato su un adesivo, uscito dal campo in barella durante la sfida vinta contro Treviso, ha riaperto grandi polemiche nel basket che scivola sugli adesivi e a livello internazionale prende decisioni pilatesche.

Diagnosi crudele per questo promettente ragazzo di Segrate, campione d'Italia under 17 con l'Armani, diventato giocatore di interesse nazionale, era nella lista degli azzurri, con Cantù: lesione al crociato anteriore del ginocchio sinistro e al collaterale mediale. L'ennesima scivolata su queste pubblicità che portano qualche soldo, ma anche tanti problemi. È accaduto troppe volte. Successe poco tempo fa anche al mago Teodosic e la Virtus Bologna, per voce di Baraldi, denunciò questo peccato di gola che è soltanto italiano, visto che nella NBA e in Eurolega non possono essere utilizzate trappole in plastica per fare qualche dollaro in più. Ieri l'associazione giocatori italiani ha diramato un comunicato in cui chiede una soluzione immediata per sostituire o migliorare i prodotti utilizzati, visto l'alto rischio infortuni che hanno già colpito tanti giocatori e le stesse società.

Il grido di dolore della GIBA ha trovato subito il consenso di due grandi del passato. Dan Peterson si è dichiarato solidale con l'associazione. Dino Meneghin, il giocatore di basket più conosciuto, campione e anche presidente federale, ricorda che da tempo si era chiesto alle società di evitare questi adesivi, magari verniciando il logo sul legno.

Purtroppo si cerca di cambiare quando ormai c'è gente in sala operatoria. Dovrebbe essere la Lega la prima ad intervenire, ma è difficile aspettarsi una decisione a stagione in corso e sul legno duro, fra sudore, magari asciugato male da chi deve farlo, e queste strisce diaboliche ecco che quasi ogni giornata di campionato qualcuno se ne va in barella.

Su questo potrebbe e dovrebbe intervenire anche il presidente federale Petrucci e non solo perché questa volta andrà sotto i ferri un bel prospetto per la Nazionale. Ieri, però, il numero uno del nostro basket aveva un'altra battaglia da combattere dopo la decisione della FIBA di rivalutare a maggio la situazione di squadre e arbitri della Russia: «Non ci sto -ha detto- perché lasciare in sospeso l'esclusione della Russia dalle competizioni FIBA è pilatesca. La tragedia in Ucraina è ancora in corso, la Russia ha infranto la tregua olimpica e il Cio ha raccomandato a tutte le Federazioni mondiali di non invitare atleti russi e bielorussi nelle competizioni internazionali.

Escludere la Russia non è una decisione di carattere tecnico bensì di politica sportiva».

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