Basta un gol di Bremer: alla Juve torna il sorriso. È semifinale con l'Inter

Primo successo dopo la sentenza choc del -15 Ad aprile rivincita del 2021 con i nerazzurri

Basta un gol di Bremer: alla Juve torna il sorriso. È semifinale con l'Inter

Torino. Il biglietto per la semifinale di Coppa Italia contro l'Inter lo stacca la Juventus, che batte la Lazio 1-0 provando così a dimenticare la sberla presa pochi giorni fa in campionato dal Monza.

Allo Stadium, in una serata con ampi vuoti sulle tribune (appena 21.581 paganti) nell'ormai solita atmosfera di contestazione contro l'intero sistema calcio, decide un colpo di testa di Bremer: nulla di spettacolare, ma il giusto premio per una condotta di gara attenta e senza sbavature. Di contro, una Lazio solo ordinata: troppo poco per tornare a casa con la qualificazione.

Come annunciato alla viglia, Allegri rilancia Vlahovic dal primo minuto. Addirittura con Chiesa al suo fianco: la coppia che aveva fatto sognare Firenze e la Fiorentina si trova così in campo per la prima volta indossando il bianconero. Di Maria in compenso parte dalla panchina, così come in campo laziale non si vede dal primo minuto Milinkovic-Savic: Sarri dà fiducia a Luis Alberto, si affida a Cataldi e Vecino in mezzo al campo e ripropone Immobile al centro dell'attacco. I ritmi sono discreti, pur senza esagerare: Vlahovic ha una gran voglia così come Chiesa, ma il primo mezzo pericolo lo crea Zaccagni, il cui destro a giro termina comunque a lato. La Lazio comincia meglio, la Juve migliora strada facendo sfruttando soprattutto Kostic sulla fascia sinistra: su una sua conclusione Maximiano deve rifugiarsi in angolo, poi è Chiesa a lamentarsi per un contrasto con Lazzari appena dentro l'area. Perin resta inoperoso, il suo collega si trova invece tra le mani un colpo di testa centrale di Rabiot imbeccato ancora da Kostic. Meglio i bianconeri, insomma, al cospetto di una Lazio troppo timida e chissà perché. Allegri inverte le posizioni di Rabiot e Fagioli, Cuadrado prova qualche balletto dei suoi e comunque sono i padroni di casa a fare la partita. Passando in vantaggio prima di metà gara: Kostic, stavolta da destra, coglie impreparata la difesa laziale e imbecca Bremer sul quale sono in ritardo sia Patric che Maximiano. Il brasiliano ringrazia e la Juve va al riposo con il morale bello alto, nonostante Vlahovic sia lontano parente di quello vero al pari di un Immobile lento e impacciato, rimasto giustamente negli spogliatoi dopo l'intervallo a beneficio di Pedro. Sarri ricorre poi anche a Milinkovic-Savic, provando ad alzare ancora più il ritmo, ma è la Juve ad andare vicina al raddoppio con Kean (subentrato a Vlahovic). I biancocelesti vorrebbero ma non possono, ecco: la Juve è solida, la Lazio solo «bellina» per dirla con Allegri. Mai pericolosa, se si eccettua un tiro da fuori di Marusic su calcio da fermo che non cambia le cose.

Adesso, testa al campionato.

Che proporrà a entrambe le squadre un turno in trasferta: la Lazio sarà impegnata lunedì a Verona per proseguire la rincorsa Champions, mentre la Juve scenderà in campo martedì a Salerno avendo, al momento, solo due punti in più dei campani. Altri blackout, dopo quello casalingo contro il Monza, non saranno ammessi.

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