"Basta ipocrisia: non si può morire di sci"

L'ex azzurro Paolo De Chiesa e l'incidente di Franzoso: "Fatalità? Sbagliato. Proteggere meglio il volto"

"Basta ipocrisia: non si può morire di sci"
00:00 00:00

Paolo De Chiesa: dopo Matilde Lorenzi, un altro giovane, in allenamento, muore di sci.

"Se un atleta vola oltre le protezioni, non è una casualità, così come Mati non è morta per la fatalità di una facciata sulla neve, ma per l'impatto contro un muro di neve che profilava una pista priva di protezioni. Lo ripeterò finché respiro e spero che si torni a parlare del suo dramma. Esistono video".

In val Senales non c'erano reti, a La Parva sì: non è bastato.

"Per Franzoso c'erano parametri di protezione non sufficienti. Qualcuno aveva visto quella staccionata di legno, ma poi prevale il silenzio. Era una pista omologata? Così è una parola vuota".

Le piste di allenamento sono più pericolose di quelle di gara?

"Sì, ci si passa più tempo. Ci si fanno più giri, quindi entra in gioco il fattore stanchezza. Assurdo che non abbiano gli stessi standard di una gara".

Le piste di Coppa, invece, sono sicure?

"Si, ci sono km di reti e vie di fuga ispezionate".

Eppure i casi di Beltrametti e Vitalini...

"Parliamo, però, di anni fa. Silvano sfondò una rete ammalorata, Pietro fu proiettato dall'eccessiva neve fresca lasciata per errore vicino alle reti".

Lei scendeva senza casco, fra pali rigidi e balle di fieno.

"A volte nemmeno quelle! Fino a 18 anni ho fatto discesa. Viaggiavamo anche noi a 100 all'ora. Ma lo sport, così come la società, deve progredire".

Che cosa serve?

"Meno ipocrisia e più credibilità: l'air bag è diventato obbligatorio, ma basta una giustificazione, come a scuola, per non usarlo. Così lo sci muore: resteremo sempre dilettanti rispetto ad altri sport. In F1 c'è l'Halo: lo usano tutti anche se toglie visuale. Per non parlar del casco...".

Parliamone, invece!

"Negli anni 80 Zurbriggen e Figini usavano quello con mentoniera: oggi avremmo materiali e tecnologia per riparare meglio il volto. Partiamo da qui".

Gli sci sono ormai super veloci, nessun atleta tira il freno, tornerebbe a materiali più vecchi?

"La velocità va ridotta agendo sulla tracciatura, rendendola meno filante, senza però angolature illogiche e pericolose".

Chi deve

garantire in pista gli standard di protezione?

"Le Federazioni, i gruppi sportivi dei Corpi militari per cui gareggiano gli atleti. Pattugliano le piste della domenica e poi lasciano i loro ragazzi rischiare così? ".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica