Milanello - Per qualche ora i tabloid inglesi hanno fatto festa. «Mario Balotelli è tornato» devono aver pensato scorrendo le prime agenzie provenienti da Milano, Italia, la nuova residenza calcistica e non solo del talento azzurro appena rientrato da Amsterdam. Poi sono arrivati i due chiarimenti, del club berlusconiano, e degli stessi protagonisti, i vigili urbani cioè, ma l'effetto mediatico è rimasto quasi intatto. Anche se il litigio attribuito a Mario e alla pattuglia dei vigili urbani di servizio all'aeroporto di Linate, si è poi trasformato in un banale battibecco e la presenza, sul posto, di due carabinieri giustificata solo dalla curiosità e dall'arrivo di qualche curioso attirato dalla sagoma inconfondibile del personaggio. Alla fine sono rimasti i fatti, nudi e crudi, che qui possiamo così riassumere. Alle ore 12 Balotelli, a bordo della sua auto messagli a disposizione dal club, Audi RS4, è arrivato in zona Forlanini: doveva accogliere Fanny Robert Neguesha, 22 anni, modella belga, che i beninformati garantiscono essere la sua nuova fiamma. Ha provato a parcheggiare in una zona non consentita, i vigili gli hanno detto di spostarsi, lui lo ha fatto, ha cercato invano un parcheggio libero, non lo ha trovato, è tornato indietro e si è fermato nella zona riservata agli handicappati senza mai scendere dall'auto. A quel punto è scattato il controllo dei vigili: patente e libretto in ordine, all'appello mancava il tagliando dell'assicurazione, non esposto ma regolarmente pagato: di qui, dopo una breve discussione, le due multe, una di 25 e l'altra di 41 euro. «Nessun litigio e nessun fermo, il calciatore si è recato regolarmente a Milanello» ha sentenziato con una nota l'ufficio-stampa del Milan. «Nessun litigio» ha confermato l'ufficio di polizia locale. Balo ha poi tirato dritto verso Milanello dove è arrivato con la sua ospite e dove più tardi è stato raggiunto da Mino Raiola, il fidato agente.
Qualche ora dopo, intorno alle 15, Mario è spuntato sul campo principale di Milanello in ciabatte perché reduce dalle cure in infermeria (per le ammaccature riportate nell'amichevole di mercoledì notte in Olanda). Qui l'incontro, con tanto di saluto affettuoso, di sorrisi e pacche sulle spalle, con Paolo Berlusconi, vice-presidente del Milan preparato con perizia dalla comunicazione rossonera e che ha avuto il merito di mettere fine al circuito velenoso partito lunedì mattina grazie a un video realizzato a Monza ai margini di un convegno elettorale in cui Paolo Berlusconi dava appuntamento a San Siro per la sfida con l'Udinese. L'espressione utilizzata, dal tono tenero («adesso andiamo a vederci il negretto di famiglia») era stata trasformata in una gaffe di stampo razzista addirittura e provocato una odiosa campagna sul web per invitare Mario a lasciare il Milan. La presenza di Paolo Berlusconi, a Milanello, è servita a spazzare via la spazzatura e a stabilire la serenità dei rapporti umani. «Hanno voluto alzare un bel polverone su una battuta mentre la definizione di famiglia è la dimostrazione dell'affetto provato nei confronti di Mario» la dichiarazione resa poi a milan-channel con cui il vice-presidente del Milan ha chiuso l'altro caso. Così, sul far della sera, a Milanello, sono rimaste solo le parole di Mino Raiola, il procuratore che vigila come un vero precettore sul suo giovanotto un tempo considerato costoso come un quadro d'autore. «Mai visto Mario così felice e così contento come in questi primi giorni di Milano e di Milan» la sua segnalazione. Che tiene conto anche di qualche momento burrascoso, precedente alla conclusione della trattativa con il City. «Mai visto nervoso Mario neanche quando si è straparlato della mela marcia» l'altra assicurazione. Accompagnata da qualche nota sulla salute fisica dopo le preoccupazioni notturne. «In Olanda ha solo riportato un paio di ferite, qualche colpo, ma lui è un colosso» la garanzia in vista del viaggio a Torino contro il Cagliari, preparato da Allegri ieri pomeriggio con l'amichevole con il Sant'Angelo Lodigiano.
A proposito di Allegri: ieri mattina ha tenuto una riunione con tutto lo staff tecnico del settore giovanile, Pippo Inzaghi compreso, 6 allenatori in tutto, per mettere a punto un piano di comunicazione continua e di collaborazione intensa tra prima squadra e resto delle formazioni giovanili.
La prima conseguenza può essere la promozione del 19enne nigeriano Henty, attaccante, che ha fatto notizia con un gol coast to coast tipo quello di Weah al Verona. Di fatto può rappresentare l'inizio della rimonta dello stesso Allegri sulla panchina milanista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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