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Battuta la Croazia (67-60) Italia in semifinale

Partita difficile vinta in rimonta dopo il terzo quarto. Sabato la sfida con il Messico

Battuta la Croazia (67-60) Italia in semifinale

L'azzurro che brilla lo troviamo in fondo al sentiero della sfida vinta 67-60 contro la Croazia in questa fase di studio del preolimpico che ci dice di sperare più che sognare. La luce di Belinelli (16 p.), il furore di Hackett (12, difesa, recuperi) l'angostura di un Gallinari (15) che cerca se stesso, ma ancora non si trova, i primi tiri segnati da Gigi Datome(6 p.). Per adesso basta così, niente di esaltante, 20 minuti di lotta sul posto, tutti incatramati dalla tensione ma il fiore sboccia e alla fine si balla avendo anche pareggiato a rimbalzo e perso solo 6 palloni, certo andando piano è più facile.

Bastasse la cornice a fare un bel quadro non dovremmo preoccuparci per questa nazionale di basket un po' lunatica che ieri aveva 14 mila persone in tribuna e tanta bella gente a bordo campo, il nuovo sindaco Appendino, il presidente del Coni Malagò, la juventinità con Agnelli e Allegri, oltre alla gloria Del Piero, ma non lo spirito giusto almeno per 20', quelli dei cattivi pensieri che Petrucci, il duca del nostro basket, ha scacciato isolandosi nel tunnel lontano da tutti fino alla rimonta del terzo quarto e al primo canestro di Datome in questo preolimpico a 9'30" dal gong che conta. Forse in prima fila dovevano stare Meneghin e Gamba, colpevolmente spediti in tribuna, soltanto loro e non questa atmosfera un po' melensa avrebbero potuto rimettere subito a posto il carillon di Messina che i croati prendevano a martellate con Bogdanovic, 19 punti in 20', mentre in casa Italia si giocava con troppi fantasmi, cominciando da Gigi Datome (0 su 4). Non potevano bastare Belinelli e il furore di Hackett a tenere sotto scopa la Croazia di Petrovic che giocava in maschera come noi, sapendo che questo primo faccia a faccia potrebbe essere soltanto un trucco, ma intanto ingolfava teste un po' confuse, mentre la Grecia aspetta tutti al varco.

La verità , considerando che venerdì in semifinale troveremo il Messico tenuto sulla corda fino alla fine (75-70) dalla modestia dell'Iran la sapremo

soltanto sabato, quello sarà il giorno dell'ordalia olimpica senza inganni, come queste scaramucce fra Lega e Federazione che anche ieri hanno fatto un bel girotondo fingendo una pace armata che per ora rende tutto nebuloso.

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